Stonehenge: visitare una delle meraviglie del mondo

Non avevo mai preso in considerazione l’idea di visitare Stonehenge: sito archeologico importantissimo, una delle 7 meraviglie del mondo moderno, inserito nella lista del Patrimonio mondiale UNESCO, sperso nella campagna inglese. Ecco, mai avevo pensato seriamente di visitarlo. E invece.

Invece capita che Stonehenge si trovi su una leggera deviazione tra Londra e Southampton (non proprio leggera, ma tant’è). E che pare brutto, passandoci così vicino, non allungarsi fino lì.

Stonehenge si trova nel cuore della campagna a nord di Salisbury. Si può raggiungere in bus da Salisbury, ma la cosa più comoda, soprattutto se si arriva da Londra e se si vuole inserire Stonehenge in un percorso itinerario, è meglio noleggiare un’auto. Sempre che, certo, ci si senta di guidare al contrario rispetto a noi.

Stonehenge in una giornata dal clima perfettamente inglese

Visitare Stonehenge: info pratiche

Allora, prima di tutto occorre sapere che i biglietti vanno prenotati online sul sito web ufficiale di Stonehenge: https://www.english-heritage.org.uk/visit/places/stonehenge/; i biglietti sono prenotabili per fascia oraria fino alle 16.30, nonostante il sito sia aperto fino alle 19. In ogni caso la biglietteria resta aperta perché anche se si esauriscono i biglietti online c’è la possibilità di acquistarli sul posto. Il punto è che non è detto di trovarne quando si arriva lì senza prenotazione. Altri canali sono piattaforme quali GetYourGuide che con un lieve sovrapprezzo dà la possibilità di accedere anche a orari più tardi delle 16.30. Mi raccomando, se prenotate online sul sito web, prenotate almeno il giorno prima. Perché già per il giorno presente (cioè se decido di prenotare oggi per oggi) il sito non dà disponibilità.

Stonehenge è dotata di ampio parcheggio. Si va in biglietteria a ritirare i biglietti, dopodiché si raggiunge il sito grazie a un servizio di bus navetta (potete anche andare a piedi, eh, però la navetta è consigliata per famiglie con bambini oppure se si ha poco tempo a disposizione).

Il percorso di visita si svolge intorno al circolo di Dolmen e Menhir che costituiscono il sito di Stonehenge, tenendosi a debita distanza. Ogni tanto si incontra un pannello esplicativo e una panchina, poi c’è una serie di piccoli pannelli che invitano a scattare foto divertenti, come far finta di schiacciare o di spingere il circolo di pietre… Niente che non si faccia già a Pisa da almeno un secolo di turismo. Comunque apprezziamo ugualmente lo sforzo britannico.

La mia amica Costanza interpreta alla perfezione uno dei suggerimenti per uno scatto in pieno stile #funstonehenge

Visitare Stonehenge

Impossibile non conoscere Stonehenge e non associare al nome la silhouette del circolo di dolmen e menhir in questo posto sperduto della campagna inglese a nord di Salysbury e Southampton.

A me non piace associare la parola mistero a qualsivoglia manifestazione di tipo archeologico. Non esistono misteri in archeologia, esistono domande che non hanno trovato risposte. Piuttosto possiamo parlare di rebus, di cose cioè che hanno una soluzione, se solo si sanno interpretare i dati.

Stonehenge è a tutti gli effetti un cromlech, cioè un circolo di pietre, così come chiamato in lingua bretone e assurto a definire altri analoghi monumenti megalitici in Europa. Un circolo di pietre composto di dolmen e di menhir. I menhir sono i singoli megaliti infissi nel terreno per dritto; i dolmen sono forme trilitiche, cioè formate da due megaliti piantati in verticale nel terreno e sormontati da un terzo megalite che funge da architrave. A Stonehenge i due sistemi si alternano. C’è poi un altro elemento di complessità: in realtà i dolmen di Stonhenge sono stati in parte reinnalzati all’inizio del Novecento, riposizionati, comunque, pare, nella stessa posizione degli originali. Ciò che più interessa, però, e che affascina, è la funzione di questo circolo di grandi pietre, che è stato interpretato come orologio astronomico, con particolare riferimento al solstizio d’estate, il 21 giugno, quando effettivamente il sole filtra attraverso uno dei dolmen orientati a est. Lungo il percorso di visita tale allineamento è ben delineato. E al solstizio d’estate qui si raduna una folla, una moltitudine di persone da ogni parte della UK e d’Europa, attratti tra le tante cose, anche dalla tradizione celtica (che comunque con Stonehenge non ha niente a che vedere, visto che il sito è ben più antico della cultura celtica protostorica).

La freccia indica l’allineamento del sole nel giorno del solstizio d’estate

Un altro aspetto che affascina è come le grandi pietre siano state trasportate e erette in quel punto e secondo quel preciso disegno. I megaliti infatti non provengono dal territorio circostante, ma dalle Preseli Hills, nel Galles Occidentale. Un percorso che fatto a piedi oggi (ho verificato su maps) impiega 63 ore, cioè 2 giorni e mezzo: figurarsi trascinandosi dietro i pesanti monoliti. E poi, come venivano trasportati questi blocchi di pietra dalla cava nel Galles fino a Stonehenge? Probabilmente su slitte che scivolavano su rulli in legno, tirati con corde di cuoio da decine di uomini. Una ricostruzione di una di queste slitte, ad uso esclusivamente didattico e ludico, è posta all’ingresso del sito, dove si colloca anche la ricostruzione di un villaggio, il villaggio di coloro che costruirono Stonehenge.

Il villaggio ricostruito degli uomini che eressero Stonehenge

Verrebbe da pensare che Stonehenge sia un “fungo” eretto in età neolitica nel nulla più assoluto. In realtà non è così: il territorio circostante era costellato di siti, cioè di insediamenti abitativi, di zone di necropoli, di altre zone cultuali. Una mappa tridimensionale all’ingresso del sito mostra questa costellazione di luoghi che disegnano una geografia umana molto articolata e ben diversa dall’attuale. E in ogni caso, il sito era frequentato da ben prima dell’innalzamento del circolo di Stonehenge: a 10.000 anni fa risalgono alcuni grandi pozzi all’interno dei quali sono stati rinvenuti carboni di pino, che hanno consentito la datazione. A me sono subito venuti in mente analoghi pozzi, anche se ben più recenti, perché risalenti al IV millennio a.C., nel sito megalitico di Saint Martin de Corléans.

Non è certa la funzione dei pozzi di 10.000 anni fa: se rituale, già legata alla misurazione del tempo, o a qualche altra funzione di carattere magico-astronomico-religioso. Quel che è certo è che sullo stesso sito, 4500 anni a.C. sorse Stonehenge. Ed è suggestivo, ma non del tutto improbabile, pensare che questo luogo avesse un valore sacrale già da molte migliaia di anni. Davvero ancestrale.

Quanto alla costruzione di Stonehenge, essa avvenne in più step successivi, a partire da 5.000 anni fa, quando si avviò la costruzione di un largo recinto circolare. Circa 500 anni dopo furono innalzati gli enormi megaliti a ferro di cavallo e in circolo.

Stonehenge: aspettative vs reality

Lo ammetto: me l’aspettavo più grande: mi aspettavo che il circolo di dolmen e menhir circoscrivesse un’area più estesa. In realtà non cambia la sostanza: il monumento è suggestivo, e suscita un certo timore reverenziale. Perché – anche se ciò che noi vediamo in realtà è frutto di un parziale reinnalzamento in anni recenti – questo è il segno di una progettualità costruita da gruppi umani neolitici, tribù che noi solitamente per quell’epoca, cioè 4500 anni fa, pensiamo che fossero in grado giusto di coltivare qualche graminacea, di allevare qualche bovino e di plasmare delle forme ceramiche semplicissime. E invece, Stonehenge, come altri siti megalitici coevi altrove nell’Europa continentale, ci raccontano di un mondo in cui l’osservazione del mondo e del cielo era talmente importante da far sì di erigere un vero e proprio orologio solare, che funziona nel solstizio d’estate, quando il sole filtra esattamente attraverso la porta di uno dei dolmen che compongono il cerchio.

Stonehenge, dettaglio

A Stonehenge le aspettative sono pari alla realtà: un sito magnifico, che emana sacralità nonostante siano passati 4500 anni da che fu posta la prima pietra. Ma forse è sacro proprio per questo.

2 risposte a "Stonehenge: visitare una delle meraviglie del mondo"

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