Che bella Isola Bella!

La voglia di bello. Circondarsi del bello, in tutte le sue forme. Isola Bella è proprio questo: il paradiso privato di un conte che ha realizzato in terra la sua residenza ideale. Parola d’ordine meraviglia. Lasciamoci sedurre.

isola bella

Isola Bella è una delle Isole Borromee che abbelliscono il Lago Maggiore. La si raggiunge in battello, da uno dei numerosi approdi che si trovano lungo la costa del Lago. Approderete in un piccolo porticciolo che sembra un borgo di pescatori, molto turistico per la presenza di ristorantini, baretti, banchetti di souvenir e alberghetti con vista. Ma vi basterà avviarvi sulla sinistra, per accorgervi che dietro le casettine del borgo si erge una delle meraviglie di questa nostra Italia che andrebbe conosciuta molto di più di quanto non sia!

Isola Bella
Isola Bella. L’approdo

Isola Bella è interamente occupata (eccetto il piccolo borgo che vi accoglie all’approdo) da una villa voluta e fatta costruire a partire dal 1631 dal Conte Carlo III Borromeo, che vi volle realizzare un Palazzo e un giardino in onore della moglie Isabella d’Adda, da cui il nome all’Isola. Un’altra versione della storia vuole, più prosaicamente che l’isola fosse il ritrovo del Borromeo e della sua amante. Così non davano nell’occhio! Comunque sia, il figlio di Carlo III, Vitaliano VI fece fare altri lavori e ulteriori sono stati conclusi nel 1959 dai discendenti dei Borromeo. L’isola infatti è proprietà privata, come vi accorgerete pagando l’esoso biglietto d’ingresso. La visita però vi ripagherà della cifra spesa, perché una dopo l’altra vi si riveleranno meraviglie su meraviglie, dalle ampie sale affrescate alle grotte, al giardino all’italiana abitato dai pavoni bianchi…ma andiamo con ordine.

isola bella
pavoni bianchi a Isola Bella

Si visita il piano nobile del palazzo, dove si susseguono sale le cui immense finestre guardano sul lago, risplendono di lampadari in vetro di murano e sono arredate con mobili d’epoca. Gli stucchi a decorazione delle volte delle singole sale si sprecano, una di esse è talmente ampia, intonacata di azzurro, da dare l’impressione di trovarsi in una nuvola proiettata sul lago. Un ambiente da favola che nulla ha da invidiare ai grandi palazzi reali d’Europa. Eccezionali sono le cosiddette grotte: una successione di sei ambienti le cui pareti sono rivestite di ciottoli di fiume, tufo toscano e marmi, i pavimenti sono in pietre di fiume disposte a mosaico, e le chiavi delle volte sono enormi conchiglie in stucco: l’idea è quella di rievocare l’ambiente sommerso del lago, l’effetto è riuscitissimo e suscita senza dubbio meraviglia (non tutti sono d‘accordo, però: leggo sulla mia guida che molti ritengono le grotte decisamente kitsch. Io le ritengo semplicemente stupende e in perfetta sintonia con lo stile barocco di cui sono figlie).

Isola Bella
Isola Bella: le grotte

Uscendo all’aria aperta si può passeggiare per il Giardino di Isola Bella: siepi e aiuole, rododendri e camelie fiorite vi accolgono; sullo sfondo di quella che sembra – e che vuole probabilmente imitare – una quinta teatrale realizzata nello stesso stile delle Grotte e dominata da statue di dei ed eroi classici – si sviluppa il giardino all’italiana, luogo che ispira immediatamente pace e bellezza, anche grazie ai suoi abitanti, splendidi esemplari di pavoni bianchi, alcuni dei quali potranno offrire lo spettacolo di fare la ruota con la loro elegantissima coda.

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Isola bella: il giardino all’italiana

l giardino è limitato per via dell’estensione stessa dell’Isola e della villa, ma è adeguato alle caratteristiche che deve avere il giardino di una villa nobiliare, soprattutto se calata nel contesto del Seicento, in cui esso è stato realizzato: rifugio anche intellettuale dalla vita quotidiana, luogo di riposo per la moglie del Conte, luogo di riflessione per il conte stesso. Sembra di poterla respirare questa pace, la pace che questo rifugio doveva offrire, lontano dalla città, un vero paradiso creato a propria immagine e somiglianza, dove ricordare a se stessi il proprio valore, la propria ricchezza e le proprie ambizioni. Solo così, cercando di capire la mentalità che spinse Carlo III Borromeo a realizzare questo capolavoro, questo paradiso in terra, e calandolo nel contesto in cui viene realizzato, il pieno Barocco, possiamo ancora di più apprezzare Isola Bella e le sue preziose meraviglie.

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Isola bella, il grande ninfeo

Per gustare appieno la visita alla villa non potete non considerare il tempo di almeno un’ora. Prendete in considerazione questo dato quando dovrete lasciare la macchina a pagamento. Lo so che quest’ultima considerazione priva di qualsiasi magia tutto ciò che vi ho descritto fin qui, ma è bene che siate avvisati: non sia mai che, tornati beati dalla visita, dobbiate ripiombare nella triste realtà per colpa di una multa!

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