4-01-07
Ormai ripresici dai postumi della serata, stamattina andiamo per negozietti, alla ricerca del boccale perfetto da riportarci a casa per ricordo. Ci sono due negozi nel centro, in particolare quello di Max Crugg, che vendono oggettini meravigliosi, boccali, bicchieri, tazze, e anche incantevoli orologi a cucù. Ma l’artigianato costa e alla fine decidiamo di tornare al negozietto dell’Hofbräuhaus, ed è lì che compriamo il nostro boccale, quale simbolo del nostro viaggio a Monaco. Giriamo per tutte le viuzze che non abbiamo visto ieri e per pranzo torniamo al Viktualien Markt, dove mangiamo un Laberkas semmel, panino con il Laberkase, un particolare prosciutto molto grasso e saporito, in perfetto stile tedesco. Siccome il nostro viaggio prevedeva la scoperta della vera birra tedesca, ne facciamo incetta, ma in un grande magazzino, perché scopriamo non senza un certo disappunto, che nel centro di Monaco non esistono supermercati, e soprattutto non vendono birra, come se ci fosse un cartello che permette solo alle birrerie di Monaco di commercializzarla.
Andiamo poi un po’ fuori dal centro e arriviamo a Königplatz, chiusa dai Propyläen progettati da Leo Von Klentze, e da un lato e dall’altro, contrapposti, dall’Antikensammlungen, museo delle antichità quasi interamente consacrato all’esposizione di vasi greci dall’età geometrica all’ellenistica, molti dei quali fondamentali per lo studio dell’arte greca, e dalla Gliptothek, galleria di sculture di età greca e romana, dove si trovano anche pezzi degni, come l’Ara di Domizio Enobarbo, il Fauno Barberini e un mosaico proveniente dalla città romana di Sentinum (oggi Sassoferrato, nelle Marche), raffigurante l’Aiòn, il tempo.

Dopo il pomeriggio culturale ci ributtiamo nelle vie del centro, che ormai conosciamo a memoria. E qui sfidiamo noi stessi: alle 18.15 entriamo nella birreria della Paulaner vicino a Marienplatz e facciamo aperitivo con 0,5 cl di Paulaner Hefe Weißbier Naturtrüb accompagnato da un brezen, un pane fatto a fiocco decorato e insaporito con sale grosso. Non paghi, usciti da lì (e sono quasi le 20!) decidiamo di andare a cena di nuovo alla Hofbräuhaus, e lì un altro litro di birra non ce lo leva nessuno! Questa sera però cambiamo menù e ci spariamo una piattata di wurstel cui facciamo seguire nuovamente lo strudel che ieri c’è piaciuto tanto. Inutile dire che ci siamo innamorati di questo posto e così anche stasera come ieri ce ne torniamo in hotel a dormire, gonfi e barcollanti dopo 1,5 l di birra trangugiata in una serata sola.

E’ l’ultima notte a Monaco. Domattina si torna a casa.
5-01-07
E così siamo in treno. Nonostante siamo in Germania, patria della precisione, il nostro treno, che è ovviamente italiano, parte con 20 minuti di ritardo! Il treno attraversa la Baviera, le Alpi austriache innevate, giunge in Trentino e continua la sua corsa.
Bella Monaco, bella la Città Vecchia, anche se di vecchio c’è rimasto ben poco, in quanto la maggior parte dei monumenti e dei vecchi palazzi è stata distrutta durante la guerra. Così oggi il centro è dominato da grossi palazzoni che sicuramente non danno l’idea di com’era il centro un tempo, né rendono giustizia a quel poco che della Vecchia Monaco è rimasto.
Così Monaco ci resterà nel cuore non tanto per l’architettura, quanto per le mangiate e soprattutto le bevute. Non a caso Monaco è la patria dell’Oktoberfest e le sue birrerie sono le più famose al mondo, e noi siamo fieri e orgogliosi di essere venuti a contatto, eccome!, con loro!










