Castelluccio di Norcia è nota per due motivi: le lenticchie e i colori dei campi di lenticchie coltivate a Piangrande.
Per le lenticchie qui la gente ci viene tutto l’anno, in particolare verso fine dicembre a fare scorta per il cenone di Capodanno 😉 , mentre per i fiori deve correre qui a giugno.

I colori della fioritura di Castelluccio di Norcia
Se si cerca su Google, le immagini di Castelluccio in questo periodo sono roba da togliere il fiato: il rosso, il giallo, il viola dei fiori creano geometrie di colori meravigliose.
Il giallo è dato dai fiori delle lenticchie, il rosso e il viola dalle infestanti (in particolare il rosso è il papavero) che spuntano nei campi di lenticchie sovrapponendosi alla fioritura. Se le foto mostrano una tavolozza accesissima di colori, la realtà è un po’ diversa, nel senso che (ci spiegavano all’Agriturismo Fonte Antica, dove abbiamo stabilito la nostra base, poco fuori Norcia) non è detto che la fioritura delle lenticchie e delle infestanti avvenga in contemporanea e certo molte delle foto che si trovano pubblicate in giro sono variamente ritoccate. Questo tanto per avvertire che non è così scontato trovare le fioriture coloratissime che in molti promettono.
Trattandosi di un fenomeno naturale, tra l’altro, va soggetto ai capricci della natura e del tempo: così, pur se il periodo della fioritura è giugno, non si può sapere con certezza quali saranno le giornate giuste per cogliere tutti i colori nel loro splendore. Noi per esempio abbiamo trovato solo il giallo del fiore delle lenticchie. Ma la gioia per gli occhi è stata grande ugualmente.
Piangrande è davvero una piana che si dilunga a perdita d’occhio. Lo domina il Monte Vettore, sulle cui cime non si sono ancora sciolte le ultime nevi: siamo nel cuore dei monti Sibillini, area di percorsi naturalistici e archeologici, come quello che porta sulle tracce dell’antro della Sibilla (segnalatomi da Anna del blog Dallo scarpone alle ciaspole). Noi non abbiamo affrontato alcun percorso. Semplicemente ci siamo persi a guardare il paesaggio. Dapprima nel bel mezzo della piana, dove sono allevati i cavalli: e infatti queste lande così aperte si prestano, anche nell’immaginazione, all’allevamento dei cavalli, come se fossimo in una qualche grande prateria…

Castelluccio di Norcia: il borgo
Poi ci siamo spostati verso Castelluccio. Immediatamente ai piedi del rilievo sul cui cucuzzolo si aggrappa il paesino, i campi di lenticchie in fiore offrono uno spettacolo che si accende sotto i raggi del sole del tardo pomeriggio. Qualche nuvola gioca a illuminare e a nascondere Castelluccio e ad accendere e spegnere i campi gialli. Sarà che il giallo è il mio colore preferito, ma questo è davvero un luogo di grande bellezza.

Dal borgo di Castelluccio si dipartono altri percorsi che, salendo sulle montagne, permettono di apprezzare dall’alto i colori dell’altopiano. Da qui, si può anche decidere di immortalare Castelluccio illuminata dal sole. Giocando a fare Steve McCurry…

Castelluccio di Norcia dopo il terremoto del 2016

Il 24 agosto del 2016 il potentissimo e terribile terremoto che colpì Amatrice e Norcia ha fatto danni anche a Castelluccio: il campanile della chiesa del borgo è infatti crollato cambiando il paesaggio e l’aspetto di questo paese così piccolo e romantico.
Le foto di questo post risalgono al 2014, quindi documentano la situazione precedente al terribile evento. Il turismo nella Piana di Castelluccio si è pian piano ripreso anzi, ritengo che sia importante andare nei luoghi colpiti dal terremoto (non solo Castelluccio, ma anche Norcia e Amatrice) per far rinascere l’economia partendo proprio dall’accoglienza. Questo sì che sarebbe turismo sostenibile.









