Erano anni che volevo visitarle. Poi finalmente l’occasione, un posto libero nel gruppo di visita e via, mi sono letteralmente immersa nell’antico.

Le domus di Palazzo Valentini: uno scavo e un’opera di valorizzazione nel cuore di Roma
Le domus di Palazzo Valentini si trovano nel cuore del centro storico di Roma. Nel cuore e nel sottosuolo. Sì, perché siamo abituati a vedere a Roma tutte le evidenze archeologiche en plein air (il Foro Romano e i Fori Imperiali, il Palatino, il Colosseo, i templi di Largo Argentina); invece altre testimonianze del passato più antico dell’Urbe sono nascoste, sotto le fondazioni dei palazzi rinascimentali, come nel caso di Palazzo Valentini, l’attuale palazzo della Provincia.

Siamo nell’isolato compreso tra la fine di Via Nazionale, nel suo ultimo tratto prima di Piazza Venezia, Piazza Venezia stessa, e davanti, il Foro di Traiano con l’altissima Colonna Traiana, eretta lì nel 113 d.C. (da 1900 anni!) a celebrare la conquista della terra dei Daci, l’attuale Romania.
È proprio davanti alla Colonna che si trova l’ingresso delle domus di Palazzo Valentini. Da qui inizia un viaggio reale e virtuale a ritroso nel tempo. Reale, perché effettivamente attraversiamo gli ambienti che un tempo costituivano una ricca casa romana di IV secolo d.C. nel cuore di Roma; virtuale perché animazioni, ricostruzioni, luci suggestive e suoni d’ambientazione ci riportano indietro di secoli, fino al IV secolo d.C., appunto.
Il percorso delle domus di Palazzo Valentini è noto ai più perché il percorso guidato è accompagnato dalla notissima e rassicurante voce di Piero Angela. Come non fidarci di lui? Lo seguiremmo anche ad occhi chiusi! E infatti il percorso è per larga parte al buio, illuminato nei punti di volta in volta segnalati da Piero Angela che fa notare i particolari più interessanti, i dettagli costruttivi, il lavoro degli archeologi, come ad esempio la necessità di individuare ogni strato e di documentarlo ai fini di una più completa ricostruzione storica, e soprattutto, racconta e restituisce il contesto: ovvero dice cos’erano quelle stanze delle quali vediamo pavimenti in parte sfondati, in parte mirabilmente conservati.
Domus di Palazzo Valentini: il percorso di visita immersivo
La visita prende avvio dalle terme: terme private, ma pur sempre molto grandi, con tanto di vasca per l’acqua fredda, per l’acqua tiepida e per l’acqua calda, più una grande piscina ancora conservata. Si vedono molto bene i tubuli, ovvero il sistema di tubature di terracotta attraverso le quali passava l’aria calda per riscaldare le pareti, e il prefurnio, dove bruciava la legna, alimentato dagli schiavi che riscaldavano così l’acqua e gli ambienti per i loro ricchi e viziati signori.
La visita prosegue poi negli altri ambienti della domus, che era davvero molto grande: si fa fatica a chiamarla casa, era piuttosto un villone nel cuore del centro di Roma! I proprietari appartenevano senz’altro alla Roma bene, e se anche non abbiamo testimonianze di oggetti di lusso, tuttavia, basta guardarsi intorno per capire qualcosa del loro status sociale: pavimenti in marmi policromi intarsiati, ovvero in lastre di marmo colorato, rosa, giallo, verde, bianco, sistemati a disegnare geometrie bellissime i cui colori sono ancora vividi nonostante i segni del tempo e i secoli di obliterazione nelle cantine di Palazzo Valentini. Sono due le domus, e se una ha i pavimenti in marmo, l’altra non è da meno, perché ha i pavimenti in mosaico. Nel Cinquecento, le fondazioni del palazzo spaccarono a metà proprio uno dei mosaici, ma se ne intuisce ugualmente la bellezza.
Importante e fondamentale il ricorso all’illuminazione sapiente e al videomapping, ovvero alla proiezione della ricostruzione degli ambienti, delle decorazioni architettoniche e pavimentali, il tutto per riuscire a immergerci completamente nell’antichità e farci sentire ospiti dei padroni di casa delle domus.

Non vi sto a raccontare tutta la visita nel dettaglio: Piero Angela lo fa meglio di me. Ma vi lascio con qualche altra notizia e uno spoiler (eh sì, mi tocca spoilerare!): un video di spiegazione sulla colonna traiana, necessario per leggere, almeno dal basso, tutta la storia narrata nei rilievi; una storia di conquista, quella che i Romani fecero ai danni dei Daci, popolo che abitava l’attuale Romania. I vincitori sono sempre trattati col rispetto che si ha per gli sconfitti valorosi.
Quindi il tempio del Divo Traiano, che rimaneva alle spalle della colonna traiana, esattamente sotto i nostri piedi!, del quale si conservano poche importanti tracce: due parti di colonna in granito crollata (intera doveva essere alta 15 m!) e parte del podio del tempio scomparso.
Infine, dopo aver visto la colonna in video, e dopo averne capito la posizione e la funzione in rapporto all’intero Foro di Traiano, la possiamo vedere dal vero: da un punto di vista inedito, dal basso, attraverso una cancellata che immetterebbe, se aperta, direttamente nel Foro di Traiano, in cui la colonna si trova. Una meraviglia vederla al chiaro di luna, nella tersa notte romana.
AGGIORNAMENTO 2021 SULLA VISITA ALLE DOMUS DI PALAZZO VALENTINI
Nel corso del 2021 il percorso di visita delle Domus di Palazzo Valentini si è notevolmente ridotto. Ho visitato infatti le domus all’inizio di dicembre e ho scoperto che una buona fetta del percorso espositivo è stata tagliata via, con conseguente riduzione, anche, della durata della visita.
In particolare non si vede più la parte iniziale dedicata alle Terme, né la piccola parte museale ricavata in un corridoio sotterraneo del palazzo che durante la II Guerra Mondiale fu adibito a bunker: di qui infatti si passa soltanto per andare a vedere il video sulla Colonna Traiana. Al termine della visita, infine, non ci si affaccia più sulla Colonna Traiana, per cui si viene privati dell’ultima meraviglia.
Questa riduzione è un peccato, sia perché ne perde la valorizzazione del luogo sia per l’investimento economico che all’epoca fu fatto, con la produzione dei contenuti digitali a cura di Piero Angela e Paco Lanciano, e che oggi è stato drasticamente ridotto. Spero che nel prossimo futuro si possa tornare a vedere l’intero percorso di visita originario, ma per il momento mi è parso doveroso pubblicare quest’aggiornamento.











Un giro a Roma da veri turisti con Canon al collo non l”ho mai fatto. Quanti giorni dovrei dedicare?
Eh! Ci sono tantissime cose da fare, e dipende da cosa ti interessa di più. Minimo 3 giorni di ritmi serrati, e solo per fare zona fori/roma cinque-seicentesca/Trastevere/Vaticano, considerando che se ci metti i musei i tempi si allungano. Poi ci sono altri percorsi meno battuti, come Ostiense con i percorsi di street art e l’Eur con la sua architettura fascista (e la nuvola di Fuksas). Per qualunque consiglio io ci sono, conosco abbastanza bene il centro ☺
Premetto, Roma la conosco. Nonostante ciò vorrei ripercorrere proprio il suo cuore storico saltando i musei quindi 3 gg dovrebbero bastare. Ciaooo
Allora sì!