Bruxelles: 10 cose da sapere prima di partire

Recentemente sono stata a Bruxelles per lavoro. Non avendo mai visitato la città (se si eccettua quell’unica mattinata nel corso del mio interrail del 2003) ho approfittato del tempo libero a disposizione per fare un giro nel centro della capitale dell’Europa. In questo post vi racconto le cose che non sapevo e che ho imparato nel corso della mia permanenza, dall’arrivo alla partenza.

Gli aeroporti di Bruxelles: Brussels Airport e Charleroi

Innanzitutto bisogna sapere che Bruxelles ha due aeroporti: il Brussels Airport e l’aeroporto Charleroi – Bruxelles Sud.

Saperlo in anticipo è fondamentale: io per esempio prima di partire pensavo che esistesse soltanto il Charleroi, quindi sono rimasta interdetta quando ho visto che il mio biglietto aereo aveva come destinazione Brussels Airport e che le indicazioni che mi erano state fornite per raggiungere il centro di Bruxelles (nella fattispecie la Gare du Midi) erano diverse da quelle che mi ero procurata io.

A livello chilometrico, l’aeroporto Charleroi è più distante del Brussels Airport rispetto al centro. Il Brussels Airport infatti si trova poco distante da Zaventem, località che fa parte della conurbazione di Bruxelles, mentre Charleroi è una città a sé, a sud di Bruxelles. Diciamo che Charleroi è l’aeroporto del Belgio, mentre il Brussels Airport Zaventem è l’aeroporto di Bruxelles.

Per raggiungere Bruxelles – Gare du Midi dall’aeroporto di Charleroi ci vogliono 55 minuti di viaggio su autobus linea gestita da flibco.com.

Come raggiungere il centro città dal Brussels Airport

Per raggiungere il centro città di Bruxelles dal Brussels Airport, in particolare la zona della Gare Centrale e della Gare du Midi, il mezzo più comodo è il treno.
Si possono acquistare i biglietti sia online sul sito web trainline che alle biglietterie automatiche. Le prime si incontrano già in aeroporto, nell’area del ritiro bagagli, ma altrimenti i biglietti si possono acquistare direttamente alle biglietterie automatiche della stazione. Questa si trova direttamente in aeroporto, al piano -1 ed è raggiungibile mediante scale mobili o ascensore.

Bruxelles dal treno

Se decidete di fare i biglietti qui, gli addetti gentilissimi vi diranno a memoria in inglese/francese/tedesco/fiammingo qual è il primo treno in partenza per la vostra destinazione e vi indicheranno il binario. E, in 45 minuti, sarete a Bruxelles Midi, prima ancora a Bruxelles Centraal.

I treni a Bruxelles arrivano in… anticipo!

Non potete capire il mio disappunto quando, in stazione a Gare du Midi, in attesa del treno per l’aeroporto previsto alle 8.53 mi sono vista arrivare il treno alle 8.48, ben 5 minuti prima. “Ma è davvero il treno per l’aeroporto?” Ho chiesto in francese a un altro viaggiatore “Oui!” mi ha risposto, perplesso dalla mia domanda, visto che stavamo proprio sotto il tabellone.

Così ho capito: sul tabellone non viene indicato l’orario di arrivo del treno, ma quello di partenza. Così il treno si presenta in stazione prima dell’orario di partenza consentendo ai passeggeri di salire a bordo in tempo utile per ripartire puntuale.
Quando ho capito tutto ciò, lo giuro, mi sono commossa.

Va da sé, perciò, che se arrivate in stazione cinque minuti prima dell’orario da tabellone, non dovete cincischiare, ma dovete correre sul binario.

Bruxelles dal treno

Le birre metodo lambic

Con brusco salto tematico passiamo dai mezzi di trasporto ai prodotti tipici. Entriamo nel merito del Belgio: le birre!!!

Le birre belghe sono note in tutto il mondo. In particolare in Belgio esiste una tradizione notevole di birre d’abbazia caratterizzate spesso da un carattere forte, da aromi particolari e speziati. Per chi ama la birra e ama sperimentarne la grande varietà, le birre belghe offrono un ampio spettro di possibilità.

Tra le birre belghe occupa un posto tutto suo la produzione delle lambic, ovvero delle birre fruttate. Per essere precisi: sono birre a fermentazione naturale, il che le rende naturalmente acide, che vengono addizionate con sciroppi di frutta: lampone, ciliegia, pesca. Lindemans, Timmermans e La Mort Subite sono i principali produttori di lambic.

Il mio bicchiere di Timmermans Faro a La Mort Subite

Lo dico subito: le lambic o le ami o le odi. Io personalmente non le amo, le trovo o troppo dolci (se per esempio sono alla pesca) o troppo aspre (se per esempio sono alla ciliegia, le kriek ). Sicuramente non sono adatte a pasteggiare ed è per questo forse che nel locale principe delle lambic, A la Mort Subite, vicino alla Grand Place, la cucina è pressoché inesistente, ridotta a un croque-monsieur o a qualche piatto di salumi e di formaggi.

Tornando alle birre lambic, è vero, non le amo, tuttavia esse sono forse la tipologia di birra più particolare del Belgio, nonché quella che si trova meno fuori confine. Le lambic alla ciliegia (kriek) le riconosci fin nel bicchiere, perché sono rosso intenso, così come quelle al lampone (framboise), se possibile ancora più aspre; quelle alla pesca invece sono gialle di un giallo che non appartiene alla birra normale. Nella mia ultima esperienza ho evitato volutamente entrambe le due versioni, ciliegia e pesca, sia perché le conosco già sia perché già so che non mi piacciono. Ho provato invece la Timmermans Faro, con note floreali dolciastre, che è più simile a un succo di frutta che non a una birra, anche perché è addizionata con zucchero, e che decisamente non si presta ad accompagnare cibi (magari il cioccolato sì, però. Non saprei), e la Gueuze du Lie, prodotta da La Mort Subite. Questa è decisamente acidula e, come tutte le Gueuze, è ottenuta miscelando diversi tipi di lambic di diverse annate. Va detto che la cameriera mi aveva avvisato, ma io le ho risposto che proprio per questo la volevo provare. Il mio spirito collezionistico in fatto di birre ha preso il sopravvento.

Il mio calice di Gueuze sur Lie a La Mort Subite

Un po’ di street-art vicino alla Grand Place

Man mano che ci si avvicina al centro storico di Bruxelles le strade si fanno più strette e abbandonano la loro linea retta per diventare tortuose, ricalcare antichi percorsi e vedere affacciarsi edifici dai tetti aguzzi e le pareti dritte. Su alcune di queste pareti, non sempre ben evidenti, non sempre alla vista di tutti, si trovano murales molto particolari.

Il progetto alla base è interessante e si muove su due binari. Da una parte c’è il tentativo di riqualificare facciate minori di edifici del centro storico; dall’altra c’è l’intenzione di sensibilizzare sul tema del fumetto. Perché ricordiamo che il Belgio è patria del fumetto: i Puffi sono nati qui, tanto per dire i più noti a livello globale. Ma anche Tintin è belga, e molti altri ce ne sono. Non a caso a Bruxelles esiste il museo del Comix: per sensibilizzare su quest’arte che non è solo disegno, ma è anche narrativa e/o poesia.

Appare Tintin sulla parete di una casa nel quartiere che ruota intorno alla Grand Place

Cercare i murales dei fumetti sui muri del centro di Bruxelles potrebbe essere (e forse lo è) una divertente caccia al tesoro. Io non ne ho visti molti, ma quei pochi mi hanno fatto capire che mi trovavo davanti non semplicemente a streetart, ma a un progetto di arte urbana molto interessante.

La statua di Peter Bruegel l’Ancien

Peter Bruegel l’Ancien (il Vecchio) è uno dei miei pittori preferiti. Esponente della scuola fiamminga, attraverso le sue opere racconta il mondo principalmente contadino delle Fiandre del Cinquecento. Ha uno sguardo da un lato molto attento al vero e al dettaglio realistico, dall’altro traspare sempre dalle sue opere una forte componente morale, che mira a condannare i vizi e le virtù umane. Alcuni suoi dipinti sono davvero famosi, come la Caduta di Icaro, la ghiacciata invernale, la Torre di Babele. Al netto dell’intento morale, i dipinti di Peter Bruegel sono delle vere e proprie fotografie del paesaggio fiammingo del Cinquecento: vediamo di volta in volta campi di grano, villaggi di campagna, paesaggi marini immersi nella natura selvaggia. Potrei passare ore davanti a un quadro di Bruegel per registrarne ogni dettaglio (cosa che poi effettivamente ho fatto, nella sala a lui dedicata al Muséé Royal des Beaux Arts di Bruxelles).

Tutta questa introduzione per dire che a Bruxelles si può fare un vero e proprio percorso dedicato ai luoghi di Peter Bruegel l’Ancien. Una di queste tappe, la più importante forse, è la chiesa di Nôtre Dame de la Chapelle, una piccola chiesa gotica caratterizzata dal campanile centrale in facciata, all’interno della quale è sepolto il pittore.

Fuori dalla chiesa vi è una statua in bronzo che ritrae Peter Bruegel seduto davanti a una tela, in mano il pennello e la tavolozza, sulla spalla una scimmietta e sulla cornice un corvo, animali che ricorrono spesso nelle sue opere. Ci sono passata accanto per caso di sera. L’ho riconosciuto subito e mi sono commossa. Talmente tanto che il selfie che mi sono scattata al buio con questo mio amico, ispiratore, mentore, è venuta mossa. Perché l’artista qui è lui, mica io.

La statua di Peter Bruegel l’Ancien. Credits: Wikimedia Commons

Les Halles Saint-Géry

Si tratta di un mercato coperto riconoscibilissimo per la struttura, ma caratteristico nella sua muratura in mattoni rossi che richiama gli edifici storici del quartiere nel quale è calato: la Grand-Ile, ovvero l’isola un tempo creata dal passaggio del fiume Senne che nella seconda metà dell’Ottocento è stato interrato. Rimane quindi il mercato coperto de Les Halles Saint-Géry che oggi non svolge più funzioni di mercato, ma è uno spazio multifunzionale e prevalentemente artistico-culturale. All’interno vi è un bar, mentre lungo le pareti al piano terra, a quello superiore e anche a quello inferiore, sono allestite mostre fotografiche. Quella attualmente in corso al piano terra è dedicata alla natura in città, con speciali primipiani di volpi e di altri animali selvatici che normalmente vedremmo in un bosco e che invece si aggirano più o meno consapevolmente, tra i quartieri urbanizzati di Bruxelles.

L’interno de Les Halles Saint-Géry

Personalmente però, Les Halles Saint_Géry mi hanno colpito per un’esposizione piccolissima ma importante: niente più che una vetrina nella quale sono esposti i reperti rinvenuti nel corso di indagini archeologiche urbane nell’area della Grand Ile, ovvero nel greto del fiume interrato Senne. Sono emerse sequenze stratigrafiche e materiali che ci raccontano la vita della popolazione del quartiere grazie al vasellame, alle lische di pesce, agli scarponi perduti sul fondo del fiume, alle fibbie di cintura e ai gusci di cozze. Improvvisamente, grazie a questi oggetti, ci scorre davanti la vita della Bruxelles dei secoli passati, la cui economia si basava anche su quel fiume che nella seconda metà dell’Ottocento si è deciso di interrare per trasformare Bruxelles in una città moderna. Da archeologa, mi sono emozionata a vedere raccontata in un luogo tanto centrale e mainstream un capitolo della storia della città decisamente nascosto. Forse è proprio per questo motivo che Les Halles Saint-Géry sono balzate in cima alla lista dei miei luoghi preferiti di Bruxelles.

Dove fare acquisti unici in fatto di birre e cioccolato

Il tema non è di poco conto. Se parliamo di birre, per esempio, sarà importante assicurarsi di acquistare prodotti che siamo certi che non troveremo sul mercato italiano. Per esempio, non acquisterei mai una Leffe, che in Italia si trova al supermercato, a meno che non mi imbatto in una produzione particolare, come la Leffe Saison d’hiver, che in Italia non arriva. Lo stesso vale per la Hoegaarden, che in Italia si trova anche al supermercato, mentre non si trova la sua versione rosée (al lampone). Potrei andare avanti per ore con questi distinguo.

Il mio consiglio in questi casi è di andare a fare la spesa: esatto, al supermercato! Se vuoi bere ciò che beve un abitante di Bruxelles il posto migliore è andare dove si rifornisce anche lui!

In città ci sono poi dei negozietti piccoli ma fornitissimi anche di rarità (uno di essi vende la mitica Duchesse de Bourgogne, introvabile in Italia: mi sono pentita di non averla acquistata).

Se oltre alla birra però vuoi anche il gadget di pregio, esiste il negozio che fa per te: è il Beer Store su rue du Midi: tra bicchieri di design dei singoli birrifici, vassoi e apribottiglie c’è da perdere la testa. Certi bicchieri sono davvero da collezione, come quelli della mitica birra Delirium Tremens. Se ami il genere sei nel posto giusto (io naturalmente ho acquistato).

Il Beer Store su Rue du Midi

E il cioccolato?

Vicino alla Grand Place incontrerai diversi negozi che vendono cioccolato per tutte le tasche: questi sono assimilabili a negozi di souvenir, per cui se dovete portare un pensiero a qualcuno, amici e colleghi, vi trovate senz’altro nel posto giusto.

Se invece vuoi farti un regalo, ti consiglio la pâtisserie di Pierre Marcolini. Prezzi sopra la media, ça va sans dire, ma vale la pena già solo per la boutique, pardon, il negozio che soprattutto dall’esterno attira l’attenzione: sulla facciata, d’angolo, tantissimi grandi cappelli colorati si accendono la sera: la sorpresa è garantita.

Pierre Marcolini su Place du Grand Sablon

Le marche di cioccolato belga più note e quotate in realtà sono Léonidas e Godiva. Se i vostri conoscenti vi hanno chiesto espressamente queste due marche, ma voi in città non vi siete imbattuti nei rispettivi negozi non temete: in aeroporto le troverete entrambe. Tanto di tempo in aeroporto ne avrete (v. sotto).

Dove assaggiare la cucina belga: Brasserie Leffe

Proprio di fronte a Pierre Marcolini, su place du Grand Sablon a poca distanza da Nôtre Dame de la Chapelle e dalla Grand Place, si trova la Brasserie Leffe.
Leffe evoca in tutti quanti noi la birra belga dalla caratteristica etichetta giallo-dorato sormontata dal disegno di una vetrata colorata a ogiva, a imitazione della finestra di una chiesa, per indicare la sua origine come birra d’abbazia. All’interno del locale l’arredamento parla il linguaggio Leffe: riproduzione della vetrata in varie forme, vari colori, perché non ci vengano dubbi su dove ci troviamo.

Chiaramente sulla lista troveremo tutta l’offerta di Leffe possibile e immaginabile, più altre birre note e qualcuna meno nota, come la Brugse Zot (che naturalmente ho preso) che ha sull’etichetta un giullare (tipo il jolly delle carte da gioco) caricaturato.
Ma la cosa interessante è il menù: in mezzo a tanti locali decisamente turistici o etnici la Brasserie Leffe propone piatti della tradizione tipica belga, tra cui la carbonnade, che è uno stufato di carne molto speziato, e la waterzooi, che è una zuppa bianca di verdure che qui è preparata nella variante col pollo, mentre la versione originale è a base di pesce.

Carbonnade e Brugse Zot: la cena belga perfetta alla Leffe Brasserie

In aeroporto, sulla via del ritorno: relax!

Personalmente vado in ansia quando devo partire in aereo: non volo così spesso sicché ho sempre il terrore di trovare un intoppo e di fare tardi, motivo per cui cerco sempre di arrivare con largo anticipo non solo in aeroporto, ma proprio al gate (anche in virtù di qualche disavventura che mi è occorsa in passato…). Tanto in genere il gate è indicato con largo anticipo, per cui posso tranquillamente recarmici subito, e pazienza per i souvenir dell’ultimo momento.

E invece. Al Brussels Airport con molta tranquillità sul tabellone scrivono accanto al tuo volo, per il quale ti sei presentato con due ore di anticipo, “Relax! Info un’ora prima del volo.

Hai capito a Bruxelles? Non comunicando con largo anticipo il gate ti costringono a vagare tra tutti i negozi o i bar che si sviluppano lungo il percorso prima dei controlli di sicurezza e dopo. I passeggeri in partenza sono pregati di fare shopping! E detto tra noi, i negozi non sono così tanti da poterci perdere più di tanto tempo. Altra cosa: subito dopo i controlli di sicurezza sono a disposizione delle fontanelle per l’acqua a distribuzione gratuita: approfittatene se avete con voi una borraccia vuota. Se invece non l’avete, tenete con voi la bottiglietta svuotata prima di passare sotto il metal detector: in questo modo vi risparmierete di spendere 3,90 € per una bottiglietta da mezzo litro nei bar o al Duty Free.

Queste sono le cose che secondo me vale la pena di sapere prima di partire per Bruxelles: se come me hai poco tempo da perdere perché ti rechi a Bruxelles per lavoro e hai poco tempo a disposizione, queste mie indicazioni ti faranno sicuramente risparmiare tempo e andare a colpo sicuro su ciò che ti interessa davvero. Idem se pensi che Bruxelles sia una tappa necessaria, ma non fondamentale nel tuo itinerario del Belgio: credo di averti fornito qui più di un motivo per fermarti almeno una giornata. Se poi non sei convinto ti invito a tornare qui tra 10 giorni a leggere il mio itinerario circolare dalla Gare du Midi alla Grande Place e ritorno. Stay tuned!

3 pensieri riguardo “Bruxelles: 10 cose da sapere prima di partire

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  1. Quanti consigli utili!! Non sono mai stata a Bruxelles, ma, nel caso dovessi andarci, terrò conto delle tue dritte, soprattutto x quanto riguarda trasporti e orari 😁. Grazie

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