Alle spalle di Viareggio, nel suo immediato entroterra, stretto tra il mare e le estreme propaggini della Garfagnana, adiacente al Parco regionale di Migliarino e di San Rossore, si stende il Lago di Massaciuccoli e la sua laguna.
Sono quasi 15 anni ormai che viaggio in autostrada tra Firenze e Imperia (e ritorno), percorrendo la cosiddetta “bretella” che da Lucca Ovest taglia in direzione di Viareggio bypassando Pisa e consentendo di tagliare diversi km di viaggio. Lungo questa bretella si colloca l’uscita di Massarosa. Il territorio che si attraversa (qualche estate fa devastata da un drammatico incendio) è collinare, coltivato a olivi e poi lasciato a bosco in alto, mentre in valle si alternano i centri di Bozzano (che è il cognome di mia madre, quindi mi colpisce ogni volta profondamente) e di Massarosa. E proprio l’uscita di Massarosa è il varco che consente di raggiungere il Lago di Massaciuccoli.
Questo post è un work in progress: perché scrivo questo post al ritorno dalla prima visita, ma puntiamo a fare altre incursioni, soprattutto dal punto di vista naturalistico, nei prossimi mesi. Diciamo che per il momento ci limitiamo a dire cosa fare sul Lago di Massaciuccoli in autunno, la stagione in cui l’abbiamo visitato noi, stagione in cui il turismo di qualsiasi tipo cala. Ma questo non vuol dire che non si possa praticare ugualmente.
Torre del Lago Puccini: la casa del Maestro frontelago
Torre del Lago era un semplice piccolo insediamento fortificato e semiabbandonato sulle rive del Lago di Massaciuccoli alle spalle di Viareggio. Ma proprio qui il compositore Giacomo Puccini, autore di opere come Tosca, Madama Butterfly, Boheme, grazie alla collaborazione con i maggiori librettisti del suo tempo, la seconda metà dell’Ottocento.
Puccini sceglie Torre del Lago perché ama quella sua dimensione rustica, lontana dalla città e dai riflettori, dove potersi dedicare alla caccia, di cui era grande appassionato, e alla musica. E a Torre del Lago, frontelago, realizza la sua casa, piccola ma magnifica, in stile Liberty, un autentico capolavoro. Si dice che Puccini soffrisse di “Torrelaghite acuta“, perché non riusciva a stare lontano dal lago e dalla sua casa, dove compose le sue opere maggiori, più di pochi giorni.
Visitare la villa riflette effettivamente l’amore del Maestro per quel luogo. In particolare la prima sala che fa parte del percorso espositivo è un trionfo del Liberty e del mobilio di lusso, elegante e perfettamente integrato nell’arredamento. Nel susseguirsi delle sale e degli ambienti scopriamo il maestro attraverso fotografie d’epoca, i suoi spartiti, biglietti e lettere, ma anche attraverso oggetti da lui posseduti, premi conseguiti, mobilio e soprammobili che rivelano il multiforme ingegno e interesse del musicista che amava la caccia.
La visita alla Casa Museo Puccini prevede due percorsi distinti: un percorso al piano terra e uno che si completa con la visita al piano superiore: prezzi differenti per contenuti più ampliati, ovviamente. Indubbiamente visita interessante, che andrà completata con una conoscenza più approfondita delle opere che Puccini compose, magari proprio qui a Torre del Lago.
Oasi Lipu Massaciuccoli
Lasciamo Torre del Lago e letteralmente ci portiamo dalla parte opposta del lago. Qui sorge il piccolo centro di Massaciuccoli, più simile a un piccolo agglomerato di case intorno al Lago. Lago che però non ha bisogno del centro abitato per sopravvivere. Il Lago infatti è Oasi Lipu, perché qui, nei canali, tra i canneti, gli uccelli migratori e palustri sostano, nidificano, vivono, ciascuno secondo la propria stagionalità. Il paradiso del birdwhatching, il paradiso dei fotografi armati di teleobiettivi che cercano di catturare uno svasso in volo (difficilissimo eh) da dentro il piccolo casottino aperto verso la laguna che consente di spiare non visti tutto ciò che gli uccelli fanno nel lago.
Il percorso, anche in assenza di uccelli lacustri, è una bella immersione nella natura. Consigliamo però qualche stagione più adeguata, come la primavera o l’inizio dell’estate, per sperare di vedere un po’ più vita tra le canne e i giunchi.
Massaciuccoli Romana
In età romana lungo una viabilità che da Pisa e Lucca conduceva verso la costa in direzione di Luni (l’antica Lunae) sorgeva sulle rive del Lago di Massaciuccoli una mansio, ovvero una stazione di posta, un luogo di ricovero per viaggiatori. Alle spalle di questa mansio, adagiata lungo il pendio della collina, sorgeva una villa d’ozio i cui proprietari erano i facoltosi esponenti della famiglia senatoria dei Venulei, che rivestirono anche cariche di potere importanti nell’impero romano tra il I e il II secolo d.C.
I resti archeologici di questa villa-mansio sono visitabili: i resti più a valle, da una parte e dall’altra della Provinciale, sono distinti in due aree archeologiche musealizzate aperte da volontari studenti dell’Università di Pisa, mentre i resti monumentali della villa sono visitabili liberamente, e sono – lo anticipo già – molto suggestivi.
In particolare nell’area archeologica a valle, si conserva un pavimento a mosaico a soggetto marino, venuto in luce all’interno di un edificio che è stato ribattezzato “Edificio con mosaico”, e che doveva riferirsi a un piccolo impianto termale, probabilmente a uso e consumo dei viaggiatori. Qui è anche sistemata una piccola parte a museo, con esposti alcuni reperti provenienti dagli scavi, tra cui un frammento di conduttura dell’acqua in piombo (in latino fistula) con l’iscrizione che riporta il nome dei proprietari della villa, i Venulei.
L’altro settore dell’area archeologica a valle è un po’ più di difficile comprensione e meno scenografico: ma doveva appartenere a un settore produttivo della villa, magari alla produzione di olio.
Dopodiché si risale il pendio della collina, percorrendo una mulattiera che arriva fino alla chiesa. A metà strada emergono i resti monumentali della villa. Essa, sfruttando proprio il pendio già in antico, era realizzata su terrazze che guardavano verso il lago. Oggi come allora la vista doveva essere magnifica, soprattutto al tramonto. Inoltre giochi d’acqua dovevano animare questo settore destinato, da un certo momento in avanti, a terme private per i proprietari della villa e i loro illustri ospiti. I resti monumentali si riferiscono infatti all’ambiente principale delle terme: e immaginate come poteva essere fare il bagno guardando il lago attraverso una grande finestra. Esatto, era magnifico. Ville come questa si chiamano non a caso “ville d’ozio”: da otium, che in latino indicava il dedicarsi al benessere personale, che esso fosse lo studio, la lettura, il riposo, in ogni caso tutto ciò che si contrapponeva a negotium, ovvero le attività politiche e gli impegni dovuti alle proprie cariche pubbliche. Immaginiamo i nostri Venulei impegnati a Roma, in Senato, magistrati con importanti ruoli e responsabilità. E immaginiamoli quando, appena possibile, potevano tornare nella loro terra d’origine e dedicarsi all’otium sullo sfondo del placido Lago di Massaciuccoli.














Grazie per averci spiegato questo luogo e cosa visitare
Grazie a te Barbara per essere passata da qui!
Quante cose si possono fare al Lago di Massacciuccoli! Il nome, lo ammetto, è molto divertente e non ho potuto fare a meno di notarlo durante le mie discese in Toscana e in Lazio. Non sapevo che ci fosse un’oasi LIPU, perfetta per il mio amato birdwatching!
Eh sì, per gli amanti del birdwatching è veramente l’ideale!