Visitare Atene in due giorni: il mio itinerario. Parte seconda: dall’Acropoli a Syntagma

Nella prima parte di questo itinerario sono rimasta sull’Acropoli e alle sue pendici. Ora muovo da qui per arrivare a Syntagma, la grande piazza su cui affaccia il Parlamento e dove ogni ora avviene il Cambio della Guardia. Per arrivarci ho attraversato la Plaka, il quartiere fatto di vie strette e sinuose e di negozietti e botteghe, sono arrivata alla chiesa di e da lì sono risalita verso Syntagma. Ma non mi sono fermata. Qui nei pressi infatti ci sono due musei decisamente importanti: il Museo dell’Arte Cicladica e il Benaki Museum della storia e della cultura greca. Due musei la cui visita consiglio vivamente: se arriverete in fondo al testo ve li racconto.

Parte prima: dalle pendici dell’Acropoli a piazza Syntagma

Dalle pendici dell’Acropoli prendiamo la via che porta verso la Plaka.

Itinerario a piedi dalle pendici dell’Acropoli a piazza Syntagma

Il percorso che consiglio io è abbastanza pittoresco, anche se evita l’Arco di Adriano (che io amo molto, ma che rimane lievemente fuori). Dalle pendici meridionali dell’Acropoli si prende Vyronos Odos in direzione del Monumento di Lisicrate. Questo, in marmo, sorge in una piazzetta raccolta e molto suggestiva, soprattutto di notte. Si tratta di un monumento nel quale Lisicrate celebra il premio che aveva conseguito come organizzatore di spettacoli nel teatro di Dioniso, alle pendici dell’Acropoli. E’ l’anno 335-334 a.C., in piena epoca di Alessandro Magno, e Lisicrate è un ricco sponsorizzatore di spettacoli musicali. Un mecenate dell’arte dello spettacolo dal vivo, insomma. E il suo nome non solo ci è stato tramandato, ma attraverso un monumento che racconta l’amore degli Ateniesi per il Teatro.

Monumento di Lisicrate

Da qui si va avanti. Tra localini e negozietti di souvenir e botteghe, la strada prosegue sino a imbattersi in alcuni negozi di arredi sacri di rito greco ortodosso. Il perché è presto detto. Siamo nei pressi della bizantina e antichissima Piccola Mitropoli, in greco Ιερός Ναός Παναγίας Γοργοεπηκόου και Αγίου Ελευθερίου. Questa è una chiesa bizantina che si erge come piccolo immenso monumento in mezzo alla città moderna e accanto alla Chiesa Metropolitana dell’Annunciazione, moderna e gigante al confronto. La piccola chiesa bizantina è davvero antica e impiega nelle murature esterne una serie di rilievi e di iscrizioni provenienti da monumenti dell’Atene classica, ellenistica e romana. Un angolo prezioso di pace, dove il tempo sembra essersi fermato prima di ripartire, poco più in là, con la città davvero moderna e trafficata che converge verso Syntagma.

La Piccola Mitropoli

Piazza Syntagma è grande, attraversata dal traffico cittadino. Impossibile non notarla. E’ la piazza antistante il Parlamento Ellenico, e ogni ora avviene il rito del cambio della guardia. Ora, si può decidere di aspettare il cambio della guardia oppure procedere verso i musei che sorgono qui nei pressi: il Benaki Museum e il Museum of Cycladic Art.

Il Benaki Museum

Ospitato in un’elegante palazzina neoclassica, il Museo Benaki – Museum of greek Culture ripercorre la storia della Grecia attraverso le sue testimonianze materiali, dalla Preistoria alla II Guerra Mondiale. Una ricchissima collezione privata, di Antonis Benaki, donata dalle sue figlie alla repubblica greca, che è al tempo stesso archeologica, etnografica, storico-artistica. Si sviluppa su tre piani, densissimi di oggetti.

La prima sezione, archeologica, paradossalmente (per me) è la meno interessante: questo perché ad Atene ci sono altri musei ben più titolati a esporre materiali archeologici (abbiamo visto l’Acropolis Museum, vedremo a breve il Museo dell’Arte Cicladica e altri ce ne sono in città…), tuttavia la sua collezione di gioielli di età ellenistica (attualmente esposti alla mostra “Art in gold al secondo piano del museo) è davvero strepitosa. L’allestimento segue un criterio cronologico, pertanto dall’età greca si passa brevemente all’età romana e si approda all’arte bizantina e alle sue caratteristiche icone. Madonne con bambino, santi vari, su sfondi dorati e variopintissimi ci raccontano un’arte che non è cambiata poi tanto nel corso dei secoli.

Arte bizantina, artista di Costantinopoli, XV secolo, natività

E poi arriviamo alla dominazione Ottomana, che è raccontata attraverso vere e proprie ricostruzioni di ambienti casalinghi più o meno lussuosi e abiti tradizionali maschili e femminili. Veri e propri diorami, alcuni dei quali decisamente suggestivi. Seguono poi i gioielli dell’età ottomana: magnifici e, devo dire, per quanto mi riguarda pure più belli dei gioielli ellenistici (nonostante non siano in oro). Una breve, ma interessante sezione sul Grand Tour e sugli artisti inglesi che scelsero la Grecia entriamo definitivamente nella Grecia dell’Ottocento. Al terzo piano si conclude il percorso che dall’Ottocento, quando la Grecia finalmente conquista l’indipendenza, ci accompagna fino alla II Guerra Mondiale.

Benaki Museum, ricostruzione di un interno di una casa ottomana

Il Museo Benaki ci accompagna passo passo lungo la storia della Grecia e della sua cultura, letteralmente attraverso i millenni: un museo importante, perché attraverso la sua collezione racconta ai Greci di oggi come e perché sono diventati quello che sono.

Museum of Cycladic Art

A pochi metri di distanza, in una traversa della lunga via trafficata che si allontana da piazza Syntagma, si apre il Museum of Cycladic Art, il Museo di Arte Cicladica, dedicato all’archeologia delle Cicladi, il grande arcipelago a sud-est di Atene e dell’Attica, che comprende tra le altre, le isole di Andros, Amorgos, Paros, Antiparos, Delos, Miconos e Santorini (per citare le principali). La collezione archeologica, in realtà è molto più ampia, tanto che spazia fino a Cipro, alla cui archeologia è dedicata un’intera sezione.

Museum of Cycladic Art, Idoletto cicladico

La prima sezione è dedicata proprio alla cosiddetta “Arte cicladica“, che fiorì a partire dal III millennio a.C., e che ha avuto lunghissima vita. Famosissimi gli “idoletti cicladici“, piccole statuette in marmo, maschili, o femminili, che vanno da un’altezza di pochi cm agli esemplari più grandi che non arrivano a un metro. Si tratta di oggetti molto essenziali, in cui però le parti anatomiche sono ben delineate: i volti hanno il naso e talvolta gli occhi, le figure femminili si differenziano da quelle maschili perché hanno i seni e talvolta il taglio della vagina. Alcuni idoletti sono raffigurati in altra posa: uno tra quelli esposti è seduto su uno sgabello e ha una coppa in mano. il volto è buffo, quasi triangolare, con quel nasino che sporge.

Museum of Cycladic Art, idoletto cicladico

La seconda sezione è una cavalcata attraverso la storia dell’arte greca, dall’età geometrica all’arcaica, alla classica e fino all’ellenistica. Un compendio, con oggetti oggettivamente molto belli e un apparato didattico particolarmente ben fatto.

La terza sezione è dedicata a Cipro e all’arte cipriota, che costituisce anch’essa un fenomeno peculiare nel mondo ellenico. D’altra parte parliamo di isole che, nonostante la relativa vicinanza geografica, non avevano, soprattutto in epoche molto antiche, contatti così stretti le une con le altre e con il continente, per cui svilupparono forme d’arte proprie.

A Cipro sono peculiari le forme ceramiche, fin dalla metà del III millennio a.C. Ma anche nell’arte plastica, nella realizzazione di statuette di cavalieri o di statue in pietra, Cipro rivela fino almeno al VI secolo a.C. un isolamento culturale e artistico che per noi è davvero prezioso.

Museum of Cycladic Art, produzioni ceramiche

La quarta sezione è didattica e interattiva: vuole raccontare la vita quotidiana dei Greci, il simposio, la morte, temi piuttosto mainstream, ma trattati in maniera molto easy e adatta soprattutto ai bambini.

Il Museum of Cycladic Art organizza mostre temporanee. Attualmente è in corso la mostra “Kykladitisses: Untold stories of women in the Cyclades” dedicata alla figura femminile, al ruolo delle donne nelle Cicladi lungo tutto il corso della Storia, dalla preistoria al secolo scorso.

E a cena? Atene by night

La giornata è stata lunga. A pranzo una generosa fetta di spanakopita – torta salata con spinaci e feta – mentre ci si spostava dall’area dell’Acropoli verso Syntagma e adesso “non ci vedo più dalla fame!” (cit.). Così torniamo verso la Plaka. Per raggiungerla percorriamo Odos Ermou, la via dello struscio e dei negozi, la via alla moda dove troviamo (ahimè pure qui!) i negozi in gran voga nelle nostre (in tutte le nostre) città: Zara, Nike Store, Sephora… devo continuare?

Giunti alla piccola chiesa bizantina di Kapnikarea (non si può fotografare all’interno) pieghiamo in direzione della Plaka. Da qui torniamo sulla piazza della Piccola Mitropoli e ci inoltriamo nuovamente nei vicoli della Plaka. La prima tappa è da Brettos, però, un luogo dove sorseggiare ouzo fino a perdere i sensi. L’ouzo è il liquore tipico greco, a base di anice. Non a tutti piace. A me l’anice per esempio non fa impazzire, ma non negatemi l’ouzo quando sono ad Atene! Il localino tra l’altro è molto carino, accogliente. E il cameriere che ci offre quasi un secondo giro non ha prezzo!

Brettos: dove bere ottimo ouzo (o qualunque altra cosa) nella Plaka

Quindi già cariche e con movenze pari a quelle della Zorba’s Dance raggiungiamo il luogo della cena: To Kafeneio, cucina tipica greca in un ambiente caldo che ricorda certi arredamenti ancora di gusto ottomano. E qui tra tzatziki, dolmades, taramosalata e quant’altro concludiamo la serata. E qui si chiude anche questo secondo capitolo di questo itinerario di due giorni ad Atene. Nella prossima puntata il capitolo conclusivo!

5 pensieri riguardo “Visitare Atene in due giorni: il mio itinerario. Parte seconda: dall’Acropoli a Syntagma

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  1. Una zona straordinariamente ricca di cose da vedere e fare, quella compresa fra Piazza Syntagma e l’Acropoli! Confesso di non aver visitato il Benaki Museumfra i due che hai citato. Ma Atene è uno scrigno di luoghi culturali di immenso interesse e non basta nemmeno una settimana per visitarla! Prenderò spunto dal tuo itinerario di visita la prossima volta ..

    1. Hai ragione, non basta una settimana! Io per esempio questa volta avrei voluto vedere anche il Pireo, ma non ho avuto proprio il tempo materiale. Comunque non c’è problema, tanto ci si torna, oh se ci si torna!

  2. Mamma mia quante cose ci sono da vedere ad Atene. Io da sempre l’associo esclusivamente ai siti archeologici, e non credevo che fosse possibile vedere così tante cose in città in così pochi giorni. Seguendo il tuo itinerario Si ottimizzano davvero i tempi!

  3. Siamo stati ad Atene ormai una vita fa, ho dei ricordi dell’Acropoli, del cambio della guardia davanti al Parlamento e delle vie stracolme di negozietti e piene di turisti. Era luglio ed il caldo era incredibile. Questa è un’altra città che vorrei tornare a visitare e sarebbe anche interessante visitare i musei che hai citato.

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