Io amo Plaza de España. La amo fin da quando la vidi nel 2003: ampia, spaziosa, aperta, fantasiosa.

L’ho amata nuovamente quest’estate quando sono tornata a Siviglia. Nella città dell’Alcazar, della Giralda, delle architetture moresche, questa piazza è una sintesi perfetta dell’architettura sivigliana dei primi decenni del Novecento: un’architettura che conosce, apprezza, rielabora in forme nuove e magistrali tutta la storia architettonica della città e non solo, della Spagna.
Realizzata per l’Esposizione IberoAmericana del 1929, la Plaza de España doveva rappresentare esattamente ciò che il suo nome diceva: la Spagna. Non solo, con la sua forma semicircolare, rappresenta l’abbraccio della Spagna e delle sue colonie (dice wikipedia); rivolta verso il fiume Guadalquivir, indica la rotta da seguire per arrivare in America.

Si fa presto a dire piazza, perché è chiusa da un grande arco di cerchio di edifici sotto i quali passa un ampio porticato che regala continui scorci. Nel mezzo della piazza vi è un piccolo canale, attraversato da eleganti pontini con le balaustre in azulejos bianchi e blu. Ovunque, sotto il porticato, sono ricordate tutte le città di Spagna. Il rosso del mattone è preponderante, mentre le decorazioni in azulejos, coloratissime e barocche, danno un tocco di vivacità unico nel suo genere.
La cosa più particolare di tutto il complesso architettonico è la serie di panchine poste sulla piazza al di sotto del porticato: in ordine alfabetico, rappresentano le 48 province spagnole. Per ognuna di esse è rappresentata sul pavimento la carta geografica, e sulla parete un episodio della storia della città capoluogo, nonché lo stemma. Tutto, rigorosamente, in azulejos.
In una giornata di sole, Plaza de España è un luogo di luce e calore; di fronte, i grandissimi giardini ombrosi del Parque Maria Luisa ne fanno un’oasi di bellezza e piacere. Troverete qualche ballerina di flamenco che si esibisce all’ombra davanti a un pubblico di curiosi; troverete frotte di turisti che si siedono sulla panchina della città da cui provengono, o che hanno visitato (l’abbiamo fatto anche noi…); troverete qualcuno che naviga placidamente sul canale e troverete ragazzi in bicicletta che scorrono velocemente, ma qui davanti si fermano per scattarsi una foto.

Dovendo scegliere tra le piazze più belle del mondo, credo che Plaza de España possa rientrare a buon diritto nei primi posti della mia classifica personale. Ha un solo difetto: è staccata dal resto della città. Le piazze sono luoghi di incontro che si formano all’incrocio di strade e direzioni, sono il punto in cui ci si ferma prima di rimettersi in marcia, sono centri di vita sociale e quotidiana. La piazza è uno spazio aperto nel mezzo del reticolo delle vie, e che sia monumentale, commerciale, civile o religiosa, ha sempre uno scopo. Plaza de España, invece, non è progettata nella città per la città, ma è un po’ fine a se stessa, celebrativa e autocelebrativa, staccata dalla vita di Siviglia. Ecco, se devo fare un appunto è proprio questo: è una piazza che non ha mai avuto, perché non è il suo scopo, un valore sociale.
Ma forse il suo bello è proprio questo.









Ti capisco benissimo..anche io amo questa piazza in modo folle. Tutte le volte che me la trovo davanti agli occhi impazzisco di felicità, inizio a ridere, a saltellare e, se ne fossi capace inizierei a fare la ruota come fanno i bambini, da tanta è la gioia che mi trasmette.
Che bello! Io ero tanto tanto contenta di mostrare al mio compagno questa piazza: siccome è uno tra i tanti bellissimi ricordi dell’inter-rail che feci ormai 13 anni fa, volevo condividere con lui la bellezza di questo posto! E devo dire che è piaciuta 🙂
Ci credo..e ti capisco benissimo
Che meraviglia! Non ci sono mai stata, ma Siviglia dev’essere meravigliosa! Plaza de España è qualcosa di unico!
Siviglia è molto molto bella. Plaza de Espana è sublime secondo me!