Lungo la via Porrettana da Pistoia a Porretta Terme: borghi e scorci da non perdere

La via Porrettana è la viabilità storica che collega Pistoia con Bologna passando per Porretta Terme attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano. Fu costruita in due tranches, l’una da Bologna a Porretta, l’altra da Pistoia a Porretta, nel corso dell’Ottocento. L’iter fu lungo e travagliato, perché in mezzo ci si misero eventi storici (prima Napoleone, poi i moti risorgimentali), problemi finanziari, indecisioni sui progetti, diatribe tra i paesi che sarebbero stati attraversati dalla viabilità e quelli invece esclusi. La via fu finalmente aperta nel 1847 ai viaggi in calesse: così chi partiva da Bologna in direzione di Firenze, partendo alle 5 del mattino arrivava in serata a Pistoia in tempo per prendere il treno per il capoluogo del Granducato di Toscana. Da Bologna a Firenze, in sostanza, alla metà dell’Ottocento ci voleva un giorno di viaggio.

In questo post prendo in considerazione il tratto di Porrettana che da Pistoia sale l’Appennino fino a Porretta Terme. Curva dopo curva la piana di Pistoia scompare e compaiono i boschi di castagno. Per lungo tratto si costeggia il fiume Limentra, nel suo letto stretto tra le pendici dei monti. Non si incontrano molti borghi lungo il percorso. Tuttavia quelli che si attraversano sono degni di nota e meritano una sosta.

La via Porrettana SS 64 da Pistoia a Porretta Terme (BO)

Questo post è un work-in-progress che intendo aggiornare e arricchire ogni volta che aggiungerò dettagli alla conoscenza di questa viabilità, meglio nota come Strada Statale 64.

Sammommè

Il primo borgo in realtà non si trova lungo la via, ma si raggiunge imboccando una deviazione che ridiscende il fianco della montagna per tornare in valle. Stiamo infatti già salendo di quota rispetto a Pistoia, abbiamo superato i piccoli paesi di La Cugna e Croce a Uzzo e abbiamo superato il passaggio del 44° Parallelo. La via porrettana in questo punto attraversa un tratto di bosco, ed è a bosco pure la deviazione per Sammommè.

Piccola stazione turistica fino alla prima metà del Novecento, ebbe grande successo grazie al passaggio della Ferrovia Porrettana. Oggi è un piccolo borgo abbastanza animato, con una pizzeria che funge da luogo di ritrovo in paese posta nella piazza principale dominata dalla chiesa. Una chiesina più piccola si trova più in alto nel paese, lungo una via stretta che conduce fuori dal borgo e che promette di farci scollinare arrivando a San Marcello Pistoiese.

La chiesa di Sammommè

Non mi soffermo più di tanto su Sammommè perché ho dedicato già un intero post a questo borgo, che ti consiglio di leggere: Nei dintorni di Pistoia: il borgo di Sammommè

Da Sammommè si può decidere di tornare verso Pistoia via fondovalle, passando anche dal piccolo paese di Piteccio, dal quale si gode un’impressionante vista di uno dei ponti della ferrovia Porrettana. Oppure si può tornare sulla Strada Statale 64 e proseguire il cammino.

Le case incantate di Corniolo

Superato il Passo della Collina, il primo paesino che si incontra è Spedaletto, quattro case e un campanile.

Andando oltre si incontrano pochi agglomerati di case stretti tra il pendio, la strada e il fiume Limentra. In località Corniolo, guardando sulla destra, sul lato del fiume appaiono due casette immerse nella boscaglia davvero singolari.

Si attraversa un piccolo ponte in pietra pedonale e si arriva davvero nel bosco delle fate. Due case, non di più, in pietra. Una è probabilmente abbandonata, molto piccola e dall’aspetto umile, anche se ha tendine fatte all’uncinetto alle finestre, l’altra più grande e sicuramente vissuta durante la bella stagione. Ortensie seccate nella stagione invernale donano note di oro a questo limitare di bosco. Potrebbe essere la casetta dei sette nani o quella della nonna di Cappuccetto Rosso. Mi riprometto di tornare a fare delle foto instagrammabili da queste parti vestita da Cappuccetto Rosso o da Biancaneve. Per ora vi propongo però questo angolo magnifico di montagna pistoiese.

L’angolo di bosco da favola di Corniolo, lungo la via Porrettana

La montagna pistoiese è piena di luoghi fatati a questa maniera, di luoghi suggestivi in cui un piccolo fiume fa da sfondo a un’ambientazione da fiaba: un altro caso è, su un altro versante, quello della Ghiacciaia della Madonnina alle Piastre, lungo la via che conduce a Pracchia e poi, volendo, si ricongiunge alla Porrettana all’altezza di Ponte della Venturina. Ne ho parlato qui: Hidden Tuscany: converrete con me che è un luogo magico.

La Sambuca Pistoiese e il suo castello

Superata Corniolo, poco prima di arrivare a Taviano c’è un bivio che sale su per la montagna raggiungendo il piccolo borgo di Sambuca Pistoiese.

Il campanile della chiesa della Sambuca visto dalle mura del castello

Ci accoglie un convento e qui bisogna parcheggiare, perché nel borgo, che si trova a 100 metri circa e che è percorribile solo a piedi dagli abitanti stessi del borgo. Un paesino piccolo arroccato, sorto evidentemente intorno e addossandosi alle mura di cinta dell’antico castello che stava qui a guardia strategica della valle. Il Castello risale alla fine del X secolo. Considerato che lungo la valle passava la via Francigena, il ruolo di Sambuca dovette essere importante nel corso del medioevo. Il castello di Sambuca, posto sulla sommità del paese, si conserva piuttosto bene, almeno per quanto riguarda il nucleo della rocca: si conserva infatti il cassero, a pianta pentagonale; in origine doveva essere alto 20 metri. Oggi la sua altezza è notevolmente ridimensionata, tuttavia ci rendiamo conto benissimo delle proporzioni di un tempo. Si conserva, in facciata parte della bifora e l’ingresso a sesto acuto. Vi si può camminare all’intorno e non è consentito entrarvi (cioè, insomma: io eviterei di rischiare di rompermi l’osso del collo…). Fa comunque un certo effetto trovarsi al cospetto di quella che anticamente era un’antica torre di guardia. Ritorna il solito pensiero, che mi attraversa quando mi trovo davanti a monumenti di questo tipo: da qui oggi noi ammiriamo il panorama, che può essere più o meno suggestivo, più o meno bello, più o meno affascinante. Un tempo, per le guardie e gli armigeri che stavano qui a difesa della rocca e della valle, osservare il panorama voleva dire tenere sotto controllo il territorio, verificare costantemente che non sbucassero nemici da dietro la montagna. Come cambia la percezione dei luoghi nel tempo, signora mia!

Il Castello della Sambuca Pistoiese

Il resto del borgo è un piacevole agglomerato di case in pietra più o meno a vista, che si sviluppa intorno a piccole stradine acciottolate. Un posto di pace, almeno per come l’ho percepito io. Il rumore del traffico stradale è ben lontano. Qui si sentono giusto gli uccelli, se hanno voglia di cantare.

Taviano, il piccolo borgo di fondovalle

Ridiscendendo dalla Sambuca Pistoiese, lungo la strada si incontra un piccolissimo borgo a cavallo del fiume Limentra. Siamo nella frazione di Taviano, dove di fatto, però, ha sede il municipio della Sambuca. Lungo la strada si susseguono una pompa di benzina, una chiesa con un piccolo borgo alle spalle sulla sinistra, un alimentari/bar che fa da luogo di ritrovo e punto informazioni turistiche per i viandanti sulla destra e, di fronte, la stazione di Taviano lungo la ferrovia Porrettana.

Come ti ho detto all’inizio, questo itinerario lungo la via Porrettana è un work in progress: spero di approfondire, dopo ogni gita fuori porta nel territorio, la conoscenza di questo territorio e di conseguenza di arricchire questo post con sempre nuove informazioni. Ma intanto, già fin d’ora ti ho dato degli spunti, spero interessanti, per approfondire la conoscenza di questi luoghi.

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