Non ho mai viaggiato in camper. Ma col mio compagno ogni tanto la curiosità ci viene e ci chiediamo come potrebbe essere, se saremmo in grado, quanto ci sia di diverso da un viaggio classico in auto o con altri mezzi di trasporto. Intanto abbiamo scoperto che eventualmente il camper lo possiamo noleggiare, per esempio su Goboony, una piattaforma di noleggio di camper un po’ sui generis, se mi passate l’espressione: perché i camper che si possono noleggiare sono di proprietà di proprietari privati di tutta Italia ed Europa, che tengono alla cura del loro camper come a quella di casa propria. Goboony, più che un rent-a-camper è una vera e propria community di camperisti.
Quindi dicevamo, io e il mio compagno abbiamo questa curiosità di fare un viaggio in camper. Però, tolto il primo step del noleggio, che con Goboony risolviamo, ci mancano tutte le altre basi: come funziona un viaggio in camper?
Per chiarirci le idee lo abbiamo chiesto a una coppia di camperisti esperti, Franca e Ugo, che da decenni girano l’Italia e l’Europa in camper. Devo dire che certe volte a sentire i loro giri soprattutto nell’Europa dell’Est, dove non sono mai stata, ho rosicato. Ma soprattutto mi incuriosisce lo spirito che anima chi decide che viaggerà sempre e per sempre in camper.
Non lo faccio mai su questo blog, ma qui mi pare necessario: ecco l’intervista a Franca e Ugo.
Perché avete scelto il camper come mezzo per viaggiare?
Franca: “Era un sogno che avevamo da quando eravamo ragazzi: venivamo dall’epoca dei figli dei fiori, quindi siamo cresciuti con l’idea di vivere e di viaggiare liberi, senza convenzioni, senza hotel e alberghi, con la voglia di mangiare e dormire dove ci pare… Viaggiare in camper per noi è libertà: vai dove ti pare e come ti pare e scegli l’itinerario e i ritmi del viaggio. Il viaggio è importante tanto quanto la meta e così il viaggio diventa effettivamente protagonista. La cosa bella di stare sul camper è il potersi godere costantemente il paesaggio, andando per campagne, montagne, sentieri, ti godi il panorama continuamente. Un modo di viaggiare lento. Talmente lento che riesci a vedere anche nelle case delle persone, come stendono i panni come arredano casa… siamo un po’ impiccioni, in effetti, ma che ce frega 😁
Sono 30 anni che viaggiamo in camper, quando abbiamo iniziato eravamo pochissimi, quasi mosche bianche. Ultimamente invece è esplosa la moda del camper, soprattutto post covid. In questo senso il covid ha condizionato il modo di viaggiare: in molti hanno scoperto il vantaggio di spostarsi con una vera e propria casa viaggiante e di raggiungere luoghi meno frequentati e isolati.”
Quali sono le indicazioni basiche, le cognizioni basilari che deve avere chi affronta per la prima volta un viaggio in camper?
Ugo: “Devi essere consapevole che una buona preparazione rende buono il viaggio e la preparazione stessa diventa parte del viaggio. Bisogna avere dimestichezza con gli strumenti di ricerca innanzitutto, quindi bisogna saper cercare le strade, costruire l’itinerario migliore che tenga conto di dove pernottare con più facilità, che preveda ogni quanto risistemare il camper (scaricare l’acqua o il bagno) e quindi prevedere quando entrare in uno spazio attrezzato e dove poter fare invece sosta libera. Si può viaggiare in solitaria, certo, ma soprattutto se si è alle prime esperienze è meglio unirsi a qualche associazione: oltre al fattore di aiuto, è anche un fattore di socialità.
Il camper è una casa in miniatura, quindi bisogna conoscere l’impiantistica interna del camper per poterla utilizzare al meglio. Questo è importante soprattutto se si prende un camper in affitto: fare attenzione a tutti i dispositivi, come riscaldamento, cucina e frigorifero. Anche la scelta oculata dei piatti da cucinare: no a piatti troppo elaborati o che in cottura possano sviluppare odori che si dissipano difficilmente: ne va della qualità della vita a bordo.”
Franca: “Bisogna sviluppare uno stile di vita pratico.”
Ugo: “E’ fondamentale la conoscenza del codice della strada, per quanto riguarda i camper: se ti fermi e parcheggi devi sapere la differenza tra parcheggio e campeggio. Spesso i comuni vietano il parcheggio, però nel momento in cui non riservano dei posti ai camperisti i camperisti possono parcheggiare. La normativa comunque si sta adeguando e sta normando per bene.
Infine occorre sapere che i tempi di percorrenza col camper si allungano molto, perché la velocità è necessariamente ridotta, per questioni di sicurezza, sia in autostrada che sulle strade normali. Quindi quando si pianifica un viaggio in camper bisogna mettere in conto che sarà un viaggio lento: meno tappe, ma ci si gusta molto di più il percorso.”

Quanto viaggiare in camper condiziona la scelta delle vostre mete e viceversa?
Ugo: “In realtà il viaggio in camper non condiziona la meta. Per tutta l’Europa, per esempio, uno può viaggiare tranquillamente. Non è tanto il camper a condizionare, quanto il tempo a disposizione, casomai. Se si scelgono mete extraeuropee è meglio magari viaggiare in carovana e ottenere tutti i permessi utili. Se si vuole si può girare il mondo in camper. Ad esempio negli Stati Uniti si può fare il coast-to-coast affittando il camper nel punto di partenza e lasciandolo al punto di arrivo (che corrispondono rispettivamente all’aeroporto d arrivo e all’aeroporto di partenza). I limiti sono dati, piuttosto dalla condizione delle strade. Ma il viaggio in camper in sé non limita proprio nulla. Neve o caldo ormai non spaventano più, con i pannelli solari si può avere autonomia anche dal punto di vista energetico.”

In Italia secondo voi il turismo camperistico (inteso come servizi per i camperisti diffusi sul territorio) è abbastanza sviluppato? Potrebbe migliorare? Cosa manca perché sia eccellente?
Ugo: “Perché il turismo camperistico sia eccellente serve una maggior coscienza da parte dei comuni. Un progetto che portiamo avanti è quello di avere sempre più Comuni amici dei camperisti e comuni amici del turismo itinerante: sono tutti i comuni in cui possiamo trovare aree attrezzate. Un altro progetto è quello di sollecitare i grandi ospedali a mettere a disposizione qualche piazzola per i camper oltre che i parcheggi auto: immaginate una famiglia che deve portare in una città lontana, ad esempio da Ancona al Meyer di Firenze, il proprio bambino che necessita di un ricovero per lungo tempo; se la famiglia ha un camper e può così risparmiare sul pernottamento in una città lontana da casa, perché non consentirglielo?”
Franca: “I camping, che negli ultimi anni sono diventati esosi, si trovano dappertutto. Tutti i distributori di benzina in autostrada hanno il simbolo del camper con una freccetta sotto che indica l’area per lo scarico delle acque nere. Peccato che però nella stragrande maggioranza dei casi essi non funzionano e questo comporta disagio. Avere questo servizio a portata di mano significa non inquinare. Sono piccole grandi attenzioni che fanno bene a tutti, perché se mi accogli bene, mi comporto meglio, e si crea un circolo virtuoso. Chi usa il camper poi in generale ha una certa disponibilità di spesa, non c’è più il camperista di una volta che mangia fagioli e carne in scatola per risparmiare. Questo significa che i camperisti generano indotto, mangiando al ristorante, acquistando souvenir o altro.”
E ora fateci sognare: raccontateci l’itinerario più figo che avete fatto a bordo del vostro camper
Franca: “Non c’è un itinerario più figo, o meglio, l’itinerario più figo è quello che stiamo progettando ora per l’estate prossima, ma se mi rifai questa domanda tra un anno ti risponderò che il più figo sarà quello che staremo preparando…”
Quello che mi è rimasto nel cuore è il primo che abbiamo fatto in assoluto, quando la notte siamo arrivati a Parigi, sotto la Tour Eiffel illuminata: allora ho svegliato i miei figli solo per vedere la Tour Eiffel illuminata. E a distanza di anni loro serbano come loro ricordo più bello dell’infanzia proprio questa visione, che si tramuta in emozione.
Anche i viaggi in Polonia e in Scozia sono stati meravigliosi. E perché il giro di Portogallo e Spagna no? Un viaggio è bello anche in funzione delle condizioni meteo che se sono favorevoli chiaramente ti fa godere ancora di più il viaggio.”
Ugo: “il viaggio più brutto invece forse quello in Ucraina perché era stato organizzato male, in quanto si era fatto conto su una serie di campeggi che però dopo la caduta del muro di Berlino e il nuovo assetto geopolitico non funzionavano più, ed erano allo sfascio totale nel 2006 quando abbiamo viaggiato noi. Una carovana di 20 camper era poi difficile da spostare e anche il problema linguistico fu notevole: d’altra parte ancora non esistevano ancora i navigatori.”

E in effetti sì, il modo di viaggiare è molto cambiato negli ultimi anni, e la tecnologia aiuta gli audaci. Organizzare un viaggio in camper oggi rispetto a solo 10 anni fa è molto più facile. Ma in ogni caso, da quello che ho capito, io Marina, da questa conversazione con Franca e Ugo, bisogna essere portati a un’idea di viaggio come lentezza, come libertà, che allo stesso tempo è programmazione febbrile di ogni tappa e di ogni sosta, senza che questo sia vissuto come un peso, ma al contrario come una sfida e una gioia. Il viaggio inizia nel momento in cui lo si pianifica, così dice Ugo e sono d’accordo con lui.
Grazie grazie grazie a Franca e Ugo, che dall’alto della loro trentennale esperienza mi hanno dato tantissime informazioni che spero saranno utili anche a voi, per progettare nella pratica tanti interessanti ed entusiasmanti viaggi in camper!









Articolo interessante. Anche noi abbiamo viaggiato in camper per 25 anni, da quando sono nati i nostri figli a quando praticamente hanno smesso di venire in vacanza con noi. E’ un modo di viaggiare in libertà che permette di visitare luoghi sconosciuti vicini e lontani. Ci manca il camper e non è detto che presto ritorneremo ad averne uno.
Che bello! E’ un’esperienza che non ho ancora fatto ma che, mi rendo conto, va fatta sapendo esattamente a cosa si va incontro in termini organizzativi. Da quello che ho capito, anche ascoltando i miei due camperisti esperti, il viaggio in camper è una filosofia di vita prima ancora che un’attitudine. Lo trovo meraviglioso.
Anche io ho sempre avuto il sogno di fare un viaggio in camper, e adesso che ho conosciuto la piattaforma Goboony penso che finalmente potrò provare a fare questa esperienza! Nell’attesa molto utile leggere i consigli degli esperti.
Conosco loro da anni, per me è stato naturale rivolgermi a loro per capire da che parte girarmi se e quando mai farò effettivamente un viaggio in camper!
Anche io guardo ai viaggi in camper con enorme curiosità perché non ne ho mai fatto uno e al momento (sono sincera) non ne avverto l’esigenza. Tuttavia, tempo fa ho intervistato una coppia di amici camperisti e ho scoperto che dietro questa nuova prassi di viaggio c’è un universo alquanto affascinante.
Esatto, è proprio una filosofia di vita oltre che un modo di viaggiare. E bisogna essere estremamente preparati ad affrontare un viaggio di questo tipo, che rende molto liberi, certo, ma è comunque difficile da organizzare.
Noi ci siamo comprati un minivan da pochissimo così possiamo viaggiare sempre (anche quando non siamo in vacanza). Ogni weekend è una nuova avventura!
Che bello! Mi piace l’idea di queste avventure settimanali!