Visitare Sutri: un viaggio nel tempo dagli Etruschi al Medioevo

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Sutri è un borgo della Tuscia posto lungo la via Cassia, a nord di Roma. Definirlo semplicemente un borgo in realtà è riduttivo. La sua storia è lunghissima, rimonta all’epoca etrusca, attraversa l’età romana, è protagonista di un capitolo della storia medievale davvero importante e continua per secoli ad esercitare un certo fascino, grazie anche alla sua posizione lungo la via Francigena.

Sutri: tra storia e leggenda

Sutri fu fondata nientemeno che dal dio Saturno. Esatto, proprio colui che secondo il mito, divorava tutti i figli per timore di essere destituito. L’ultimo nato però, Giove, fu sostituito con una pietra che Saturno ingurgitò senza colpo ferire. Giove fu allevato dalla Capra Amaltea e crebbe fino a che, ormai adulto, non affrontò il padre uccidendolo. Ma evidentemente, prima di morire Saturno aveva fondato l’ “Antichissima” città di Sutri. Il nome etrusco della città era Sutrinas; lo stemma cittadino raffigura Saturno a cavallo. La fondazione da parte di Saturno sta a significare l’antichità di Sutri rispetto agli altri centri della Tuscia e persino di Roma.

In realtà si hanno notizie di Sutri a partire dall’età etrusca. La necropoli scolpita nel tufo è il primo segno della presenza etrusca nel territorio. Dall’età etrusca si passa all’età romana quando, nel banco di tufo – lo stesso che ospitava la necropoli etrusca – viene scavato letteralmente l’anfiteatro. L’edificio di spettacolo si collocava fuori dal centro abitato, in una zona che anche in età romana continuò ad essere utilizzata come necropoli.

Sutri, il percorso ai piedi dell’acrocoro tufaceo nel quale si sviluppa la necropoli rupestre

In una delle tombe etrusche scavate nel tufo nel III secolo viene ricavato un mitreo, ovvero un luogo sacro al dio Mitra. Questa grotta diventa, in epoca cristiana, una chiesa dedicata alla Madonna del Parto. Non è casuale che un luogo di culto si trasformi in luogo di un altro culto: quello della nascita di Cristo. Non a caso la nascita di Mitra e la nascita di Gesù coincidono: il 25 dicembre. Coincidenze? Decisamente, e storicamente, no.

Ma non finisce qui.

Da qui parliamo di storia. Storia ammantata di leggenda. Arrivano le invasioni barbariche, i Longobardi, cade l’impero e si instaura un ordine – o meglio un disordine – nuovo. Seguiranno i Franchi e l’instaurazione del Sacro Romano Impero: un nuovo assetto per l’Europa altomedievale.

Il re longobardo e il papa

Sutri è nota per la donazione che il re Longobardo Liutprando fece al papa Gregorio II di una serie di terre tra cui Sutri stessa. Questa donazione costituisce il primo nucleo del futuro Stato della Chiesa, all’epoca chiamato Patrimonio di San Pietro. Peccato che la donazione di Liutprando non sia stata di giovamento ai Longobardi: nella storia, essi furono sconfitti dai Franchi guidati da Carlo Magno. Il quale, come abbiamo imparato alle Elementari, fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero la notte di Natale dell’800 d.C.

Narra la leggenda che a Sutri sia venuta a partorire nientemeno che Berta, la sorella di Carlo Magno. Narra la leggenda che Berta, invaghitasi di un nobilastro inviso al fratello, fu costretta ad allontanarsi da Aquisgrana. Vagando, vagando, giunta a Sutri la colsero le doglie del parto. Così, trovato riparo in una delle antiche tombe etrusche scavate nel tufo, Berta diede alla luce il piccolo Orlando, quello che sarebbe diventato il protagonista della Chanson de Roland, il Paladino per eccellenza.

Sutri, necropoli rupestre lungo la via Cassia

Sempre secondo la leggenda pare che proprio a Sutri Orlando/Roland abbia incontrato suo zio Carlo Magno che stava scendendo verso Roma. E che proprio a Sutri sia avvenuto l’incontro/riconoscimento con lo zio. Da quel momento Orlando/Roland seguirà il suo re e le sue gesta, come paladino contro i Saraceni, saranno cantate per secoli nelle corti d’Europa.

Visitare Sutri: l’anfiteatro, il mitreo e il parco archeologico

L’anfiteatro di Sutri è ancora oggi impressionante. Non tanto per le sue dimensioni (non è particolarmente grande) né per il suo stato di conservazione (buonissimo, per carità, ma non eccellente), quanto per la sua particolarità costruttiva: esso non è stato eretto. Esso, piuttosto è stato scavato.

Nell’arena dell’anfiteatro di Sutri (che d’estate ospita spettacoli dal vivo)

Si conservano ancora i vari livelli della cavea, cioè la gradinata che ospitava il pubblico, le fauces d’ingresso e d’uscita e un camminamento di servizio stretto e voltato al livello dell’arena, percorribile solo in parte. L’anfiteatro ancora oggi fa impressione, ma dobbiamo immaginarlo anche più grande, con ulteriori gradinate e finiture in materiale leggero, come il legno. Doveva essere un’esperienza grandiosa, in età romana, assistere a uno spettacolo in un luogo del genere.

Nell’arena dell’anfiteatro rupestre di Sutri

Non è facile da capire su due piedi, ma se si sale sul poggio che sovrasta l’anfiteatro si capisce ogni cosa: a partire dall’acrocoro di tufo (lungo le cui pareti, alla base, si dispongono le tombe rupestri etrusche), a partire dalla sommità di esso, l’anfiteatro è stato letteralmente scavato, ovvero ricavato per risparmio. La sua costruzione dev’essere stata un’opera ingegneristica senza precedenti o quasi, all’inizio del I secolo d.C.

L’anfiteatro di Sutri dall’alto dell’acrocoro tufaceo nel quale è stato scavato

Altro importante monumento che si incontra percorrendo il perimetro dell’acrocoro di tufo, è la chiesa rupestre della Madonna del Parto, che anticamente, però, fu luogo di culto del dio Mitra. Il Mitraismo è una religione molto particolare che si diffonde nel mondo romano intorno al III secolo d.C.

Quello di Mitra è un culto iniziatico, proveniente dall’Oriente dell’Impero. Esso si diffonde nel mondo romano attraverso le legioni stanziate sul limes (confine) orientale. Quando si rischia la vita giorno dopo giorno è necessario rivolgersi a una religione salvifica. Mitra è la divinità che meglio risponde alle esigenze del soldato romano in servizio sul confine dell’Impero. Al tempo stesso il culto è per pochi eletti che compiono un rito iniziatico, fatto di tappe successive di avvicinamento al divino. Il Mitraismo conquistò in breve tempi diversi segmenti della società romana in molte città: a Roma (uno tra tutti, il mitreo di San Clemente), a Ostia, dove si conservano ben 20 mitrei, a Marino (Rm) nella zona dei Castelli Romani, e altrove: il mitraismo prese davvero piede tra la popolazione romana, ma poi fu soppiantato da un ulteriore nuovo culto che in poco tempo sarebbe diventato religione di stato: il Cristianesimo.

Il mitreo/chiesa della Madonna del Parto di Sutri

Tornando alla chiesa rupestre della Madonna del Parto, è interessante per le pitture in essa conservate: il culto mariano e dunque cristiano soppianta il culto di Mitra che già da tempo era tramontato. Eppure la sacralità del luogo doveva essere rimasta intonsa se si decide di sfruttare lo stesso luogo (di Mitra) per un altro culto. In ogni caso, prima di essere dedicata alla Madonna del Parto, la chiesa rupestre di Sutri è legata al culto di San Michele Arcangelo, a sua volta legato al passaggio della via Francigena proprio da Sutri: nel vestibolo d’ingresso della chiesa, infatti, sopra l’apertura che fa accedere al luogo di culto vero e proprio, è affrescata la leggenda del santuario di San Michele al Gargano: un toro si allontana dalla sua mandria e il suo proprietario lo ritrova presso una grotta su un monte, fa per ucciderlo scagliandogli contro delle frecce, ma queste ritornano indietro ferendolo. Informato dell’accaduto miracoloso, il vescovo sogna San Michele il quale gli dice di costruire un santuario nel luogo in cui è avvenuto il prodigio. L’affresco è stupendo, vivido nei colori e nelle fattezze.

Sutri, chiesa della Madonna del Parto, affresco col miracolo di San Michele al Gargano

Tutto intorno all’acrocoro che ospita anfiteatro rupestre e Madonna del Parco si dispone il Parco archeologico di Sutri: una passeggiata archeologica immersa nel verde che percorre il perimetro dell’acrocoro tufaceo nel quale si aprono le tombe rupestri etrusche. Passeggiata molto piacevole, con possibilità di raggiungere anche luoghi più lontani, come la tagliata etrusca (un sentiero stretto aperto nel banco tufaceo) e altri nuclei di necropoli. Una menzione a parte merita poi la Necropoli della via Cassia, i età romana, ma che probabilmente reimpiega tombe già realizzate in epoca etrusca.

Visitare Sutri: il borgo medievale

Su un acrocoro tufaceo ben distinto da quello antico/etrusco/romano sorge l’abitato medievale di Sutri.

In realtà la storia medievale di Sutri si apre con una leggenda, quella legata a Berta, la sorella di Carlo Magno che proprio in una delle grotte di Sutri avrebbe dato alla luce Orlando. Ecco che storia (Carlo Magno e i Franchi) e letteratura (Orlando eroe della letteratura cavalleresca e poi per sempre reso furioso e innamorato da Ludovico Ariosto) si incrociano in questa antica leggenda, sintomatica del ruolo importante che Sutri aveva lungo la via che dalla Francia scendeva verso Roma. La leggenda di Berta si colloca nel IX secolo, mentre nel XIII secolo, più precisamente tra il 1243 e il 1244 Sutri fu sede papale: accolse infatti il papa Innocenzo IV il quale, dopo aver scomunicato Federico II, temeva ritorsioni.

Il borgo di Sutri visto dal giardino di Villa Savorelli

La città di Sutri ebbe una buona vitalità nel corso del basso medioevo, ma la sua floridezza fu improvvisamente interrotta nel 1433 dall’incendio che il Capitano di Ventura Nicolò Fortebraccio appiccò durante la sanguinosa guerra tra Guelfi e Ghibellini (che evidentemente non si menavano solo in Toscana). Da qui in avanti Sutri decade, si contrae, rimane quel piccolo borgo che oggi noi vediamo.

Testimonianza del medioevo glorioso di Sutri resta nella Concattedrale di Santa Maria Assunta, costruita in forme romaniche su un edificio di culto preesistente, è stata poi rimaneggiata pesantemente fino ad assumere le forme attuali, che risalgono al XVII secolo. Solo il campanile resta della prima costruzione, di XII secolo d.C. In particolare nella cripta sono reimpiegate, come sempre in questi casi, colonne di età romana con capitelli bizantini, longobardi e romani. Per gli amanti dei reimpieghi, come lo sono io, questo è il posto giusto.

Sutri, la piazza centrale

Il borgo medievale ha mantenuto il suo spirito, costruito e scavato nel tufo. Cuore della città è la Piazza del Comune, per entrare nella quale occorre varcare una porta cittadina monumentale. Questa è la cosiddetta Torre Campanaria, perché fornita di orologio, mentre nel centro della grande piazza si colloca una bella fontana.

Villa Savorelli e il Giardino all’Italiana sopra l’anfiteatro romano

Torniamo un attimo sul lato della Sutri antica, dell’anfiteatro, del mitreo, delle tombe rupestri etrusche. Si può risalire l’acrocoro di tufo fin sulla sommità, per scoprire un luogo assolutamente diverso: una villa immersa in un giardino all’italiana. Si tratta di Villa Savorelli, eretta nel XVIII secolo.

La villa in sé non è molto grande. Il giardino, con aiuole regolari di siepi di bosso e una fontana in peperino, è però il vero fiore all’occhiello di questo luogo che sorge in posizione panoramica pazzesca sull’anfiteatro: provare per credere: si gode una vista privilegiata sull’anfiteatro. Ah, tra l’altro, il giardino è ad accesso libero.

All’interno del giardino all’italiana di Villa Savorelli, Sutri

Sutri è il borgo della Tuscia che non ti aspetti. Così carico di storia, più antico di Roma, percorso da papi, dalla sorella di Carlo Magno, da capitani di ventura… uno scrigno di tesori archeologici, artistici e paesaggistici davvero importanti. E poi siamo nella Tuscia, dove si mangia bene. Io un giro a Sutri lo farei. E tu?

14 pensieri riguardo “Visitare Sutri: un viaggio nel tempo dagli Etruschi al Medioevo

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  1. Non sono mai stata a Sutri ma penso che potrebbe essere una meta perfettamente adatta ad una gita di un paio di giorni, segno tutto.

  2. Avevo inserito nel mio itinerario di viaggio (sta notte parto quindi è imminente la cosa) anche Sutri ma poi ho dovuto toglierla a causa delle distanze e per la mancanza di un appoggio comodo. Mai dire mai, perché se non riesco a vedere la Caldara di Manziana potrei optare per questa cittadina.

  3. E’ sempre stato un posto di un attrattiva unica ma ancora non sono riuscita ad esplorarlo. La Tuscia poi Si presta benissimo ad essere girata on the road e credo che un nuovo itinerario che comprenda anche Sutri sia doveroso.

  4. Sutri per me è una quasi seconda casa. Ho passato tutte le estati della mia infanzia a Capranica, e puntualmente ogni anno era immancabile la passeggiatina serale a Sutri in occasione della notte bianca o di qualche sagra! Complimenti per questo articolo, la descrivi davvero bene e le rendi molto onore!

  5. Come sempre Marina dai tuoi articoli prendo spunto per scoprire nuove mete da visitare nei prossimi weekend fuori porta! Conoscevo il mito di Saturno e Giove (come non pensare al dipinto di Goya?) ma non sapevo fosse associato Saturno alla fondazione di una cittadina

    1. La storia di Saturno fondatore ha sorpreso anche me. è la spia della volontà di Sutri nell’antichità di porsi come città antichissima anche rispetto ad altre città etrusche o falische del territorio (per non parlare di Roma)

  6. Conosco benissimo Sutri perchè vi ho organizzato vari trekking, e ho visitato anche il Mitreo, Borgo davvero suggestivo, tra l’altro anche tappa sulla via Francigena. Sotto Natale organizzano anche un suggestivo presepe vivente nel parco archeologico!

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