Il PARCO dei MOSTRI di BOMARZO, ovvero Park Guell de noartri!

A qualcuno il paragone potrà sembrare azzardato, ad altri si rizzeranno i capelli in testa e urleranno “abominio!”, ma i giardini di Bomarzo, vicino ad Orte, nel Viterbese, danno, come Park Guell a Barcellona e come (perché no? Già che ci siamo…) il parco di Pinocchio a Collodi, l’impressione di entrare nel giardino di una favola. Il fautore qui non è Gaudì, l’epoca non è il modernismo di inizio Novecento: l’architetto Orsini completò la sua opera nel 1552, in pieno periodo manierista, dopo aver riempito un parco-boschetto di sculture svariate in pietra. Nell’intenzione dell’autore esse dovevano creare un percorso fantastico e suggestivo. Il parco è preso a modello della corrente manierista che si sviluppò in Italia proprio nel Cinquecento. Le sculture hanno reminiscenze classiche prese a prestito dall’arte greca che dal Rinascimento era stata “scoperta” e imitata, e mostri fantastici che sembrano uscire da quelle rappresentazioni di bolge infernali dipinte nei Giudizi Universali e particolarmente efficaci e paurose in quest’epoca di Controriforma.

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Una delle attrazioni del Parco dei Mostri di Bomarzo

Scultura classica per la ricerca della perfezione e dell’idillio, mostri con fauci spalancate e occhi enormi per incutere timore in chi vi passa accanto, canone classico, ricerca di realismo e razionalità da una parte e fantasia sfrenata e irrazionalità dall’altra, il tutto reso ancora più magico dal muschio che copre ogni cosa e che trasforma le statue in elementi indissolubili del paesaggio circostante, come se le rocce avessero da sempre avuto quella forma, come se quella forma non fosse mai nata da mano umana. A visitare il parco il paragone di Gaudì stride forse un po’, perché diverse sono le intenzioni dei due architetti: Orsini vuole creare un mondo volutamente fantastico, Gaudì trae dalla natura la sua fonte di ispirazione. Eppure in una cosa Orsini è un precursore dell’architetto catalano: la casa obliqua. Non ha le pareti dritte, ma fortemente inclinate e all’interno i pavimenti altrettanto inclinati mettono alla prova la forza di gravità. Divertentissimo.

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La casa obliqua, una delle attrazioni di Bomarzo

Il parco non è particolarmente ampio, il biglietto, 9 euro, è forse un po’ troppo caro, ma una gita domenicale con i figli qui si trasforma sicuramente in una festa. Il Parco dei Mostri di Bomarzo, Park Guell de noartri, è davvero una chicca, ahimé poco conosciuta. Certi tesori del nostro territorio dovrebbero essere pubblicizzati e soprattutto valorizzati di più. Una sosta in un mondo di fiaba ogni tanto ce la possiamo concedere. E anche il borgo di Bomarzo, insignito della Bandiera Arancione dei Borghi più belli d’Italia, merita una sosta prima di tornare a casa propria, nel mondo reale.

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