Civitavecchia: cosa fare in città prima di imbarcarsi

Civitavecchia solitamente si associa al terminal traghetti dal quale ci si imbarca verso la Sardegna, la Corsica, la Sicilia, la Tunisia. Civitavecchia è il grande porto del Centro Italia dal quale partono i collegamenti verso le Isole, per cui – soprattutto nella stagione estiva – qui convergono i viaggiatori che dal Centro Italia si spostano verso Sardegna, Sicilia e Tunisia. Inoltre, Civitavecchia è anche tappa crocieristica, per cui qui sbarcano i crocieristi che vanno in escursione fino a Roma.

Di solito si arriva a Civitavecchia solo per imbarcarsi, quindi si arriva precisi per l’orario dell’imbarco sul traghetto e si va diritti in porto. Ma ci si può organizzare diversamente.

Ho scoperto Civitavecchia di recente. Ho scoperto che oltre agli imbarchi c’è di più. E ho scoperto che se ci si organizza e si arriva a Civitavecchia in anticipo rispetto all’imbarco, si può spendere utilmente il tempo per dedicarsi alla scoperta della città e, perché no, anche ai dintorni.

Porto di Civitavecchia. Vista sul Terminal Crociere

Porto di Civitavecchia: tempi per l’imbarco sui traghetti

Intanto alcune informazioni pratiche. La domanda che tutti si pongono è “Quanto tempo prima dell’imbarco bisogna presentarsi in porto?“. La risposta non è univoca: dipende dalla compagnia con cui si viaggia. Tirrenia e Moby vogliono 90 minuti prima se si imbarca anche l’automobile, 30 minuti se si viaggia senza mezzo. Grimaldi invece ha tempi più lunghi, per cui vuole 2 ore, 3 se l’imbarco è verso la Tunisia. Grandi Navi Veloci chiede un’ora per chi viaggia senza mezzi e due ore per chi deve imbarcare anche auto o moto.

Tutte le info utili per imbarcarsi a Civitavecchia si trovano sul sito web di Civitavecchia.portmobility.it. Stando a queste tempistiche (tempistiche che vengono comunque ribadite all’atto dell’acquisto del biglietto dalle singole compagnie di navigazione) nulla vieta di arrivare a Civitavecchia con largo anticipo e approfittarne per fare un giro in città. In questo modo il viaggio può iniziare ancora prima di imbarcarsi: esplorando la città portuale dalla quale prenderemo il largo.

Civitavecchia: una passeggiata nel porto storico

Certo, l’attrazione maggiore di Civitavecchia è proprio il porto. Ma non parlo delle banchine di imbarco, quanto del porto in sé, una struttura millenaria, anzi quasi bimillenaria, organizzata introno agli antichi moli e banchine, delle quali ancora resta traccia.

L’antico porto di Civitavecchia è stato progettato da Apollodoro di Damasco, l’architetto dell’imperatore Traiano. Un grande porto a supporto del più grande Portus alla foce del Tevere, per ulteriormente servire e foraggiare Roma. Il porto viene chiamato Centumcellae e il riferimento è agli spazi di stoccaggio, le cellae, che dovevano servire al porto. Con la caduta dell’impero romano il porto non decade, ma al contrario nel medioevo e soprattutto nel Rinascimento è il grande porto dello Stato della Chiesa e dei papi. Nel XV secolo viene costruita la Rocca – di cui oggi sopravvivono alcune rovine – mentre il circuito murario che isola il porto rispetto alla città è del XVII secolo. A quest’epoca risale la costruzione della Porta Livorno, aperta nella cinta muraria e oggi valorizzata da un intervento di restauro importante che ha coinvolto le mura e che le ha dato una bella illuminazione notturna.

Civitavecchia: le mura che cingono il “Porto storico”

Siamo in quello che viene chiamato “porto storico” che si imposta ancora sulla Darsena Romana, ovvero sulle strutture di età romana riutilizzate e restaurate nel corso degli ultimi 1900 anni. Tracce del porto romano ancora sopravvivono, comunque: una torre circolare dirimpetto al terminal crociere, il fortino di San Pietro, utilizzato come lazzaretto nel XVII secolo, ma in origine faro del porto romano; le strutture in opera reticolata dei magazzini, attraversati dalla strada moderna; su un lato è posizionata la ricostruzione di una porzione di liburna, ovvero di nave da guerra di età romana, raffigurata sulla Colonna Traiana. La Liburna è un esempio di archeologia sperimentale e navale al tempo stesso, perché si tratta di un’opera di carpenteria realizzata in scala 1:1. La sua collocazione in porto è quantomai azzeccata.

La Liburna, ricostruzione di una nave da guerra di età traianea, al porto di Civitavecchia

Se vuoi approfondire il discorso sul porto romano di Centumcellae ti consiglio di ascoltare il Loquis che ho realizzato proprio su questo argomento: https://www.loquis.com/it/loquis/2700001/Il+porto+di+Caentumcellae+Civitavecchia+romana

Il porto storico è quello in cui sono attraccati i pescherecci che ogni mattina escono in mare aperto con le loro reti, pronti ad affrontare il mare. Alle loro spalle una lunga struttura coperta dove sono ricoverate le reti e dove, la sera, si ritrovano i pescatori per discutere e al tempo stesso risistemare le nasse. Uno spaccato di vita portuale che profuma di salmastro e che io trovo davvero meraviglioso.

Civitavecchia: il porto dei pescherecci, la rimessa delle reti

Civitavecchia: il Forte Michelangelo

La struttura più monumentale del porto di Civitavecchia è il Forte Michelangelo. Il progetto risale in realtà al Bramante, ma è seguito da Antonio da Sangallo il Giovane: una grande fortezza, quadrangolare ma con 5 torrioni di cui un mastio particolarmente notevole, a pianta ottagonale, che è attribuito a Michelangelo, da cui il nome di Forte Michelangelo. Il Forte si colloca su un lato del porto storico; sorge a sua volta su strutture più antiche, già pertinenti al porto di età romana.

Civitavecchia: il Forte Michelangelo

Fu papa Giulio II a commissionare nel 1508 al Bramante una fortezza degna del grande porto di Roma. Giulio II aveva un certo feeling con le fortificazioni: quasi alla foce del Tevere fece fortificare il Castello del Borgo di Ostia antica, castello che da quel momento è chiamato proprio Castello di Giulio II.

Oggi il Forte Michelangelo è stato restaurato e valorizzato con un’adeguata illuminazione esterna. Intorno è organizzata una bella passeggiata pedonale che culmina nel suggestivo gruppo scultoreo in bronzo del Bacio della memoria di un porto: una coppia si bacia, lui marinaio della Capitaneria di Porto (com’è scritto sul suo berretto), lei la fidanzata, quasi sollevata per aria dal trasporto emotivo del bacio appassionato. Statua molto romantica, e soprattutto inaspettata, in mezzo al porto di Civitavecchia.

Civitavecchia: Bacio della memoria di un porto

Civitavecchia: il Museo archeologico Nazionale

Nel palazzo della ex-dogana pontificia, della seconda metà del ‘700, è ospitato il Museo archeologico nazionale di Civitavecchia. Un museo non particolarmente grande, ma ugualmente prezioso perché attraverso i reperti e le opere esposte ripercorre non semplicemente la storia dell’antica Centumcellae, ma quella del territorio circostante, risalendo indietro nel tempo all’età villanoviana (IX secolo) ed etrusca.

Museo archeologico nazionale di Civitavecchia, statua di Athena Parthenos

Al piano terra del museo l’esposizione è dedicata all’età romana, con opere di statuaria antica anche notevoli, come la bella statua di Athena Parthenos e di Apollo Helios, provenienti dalla villa di un importante giurista romano, Ulpiano, vissuto nel III secolo d.C.; vi sono poi ritratti di imperatori, una testa di Venere e altre sculture di pregio. In una saletta sono esposte diverse iscrizioni, attraverso le quali conosciamo nomi e persone che abitarono a Centumcellae o nel circondario durante l’età imperiale.

Il racconto del porto di Civitavecchia, fondato da Traiano, è affidato a un bel video fruibile al I piano del museo, nel quale la narrazione è arricchita da belle ricostruzioni di come doveva presentarsi il porto anticamente e di come gli si è sovrapposto quello attuale. Vi è poi un importante confronto con l’altro grande porto di Roma imperiale: Portus, oggi a Fiumicino.

Museo archeologico nazionale di Civitavecchia: piccole tazze con la raffigurazione di una civetta

Il primo piano però è dedicato per la maggior parte alla storia più antica del territorio, dal santuario etrusco di Punta della Vipera all’abitato dell’Età del Bronzo di Luni sul Mugnone – ai quali è dedicata una saletta – al sito di Terme Taurine e alle necropoli etrusche di Aquae Tauri e di Poggio La Pozza presso Allumiere, sui monti della Tolfa. Tanti piccoli siti, ignoti ai più, ma grazie ai quali siamo in grado di capire quanto capillare fosse la diffusione umana nel territorio nelle epoche più remote. Pensiamo sempre agli Etruschi di Tarquinia o di Cerveteri, per esempio, senza pensare che anche il territorio era cosparso di piccoli insediamenti lungo i percorsi di crinale verso la costa o verso la montagna.

Nei dintorni di Civitavecchia: Santa Marinella

A pochi km a sud di Civitavecchia si trova il bel porticciolo turistico di Santa Marinella. Luogo di villeggiatura estiva per molti romani che qui hanno la seconda casa, questo tratto di costa tirrenica è in effetti molto piacevole. Il borgo di Santa Marinella è piccolo e gravita intorno al porticciolo di pescatori, dove è attiva anche una scuola di vela per ragazzi. Sia nel borgo che in porto vi sono localini nei quali sostare. Il Castello Odescalchi che domina il porticciolo in realtà è una proprietà privata, per cui non è visitabile, a meno di circostanze particolari. Ma la cosa interessante è che esso sorge sui resti di quella villa romana appartenuta al giurista Ulpiano che ho già citato prima a proposito delle straordinarie statue che ne decoravano le sale di rappresentanza.

Il porticciolo di Santa Marinella

Il territorio costiero a nord di Civitavecchia è in effetti costellato da testimonianze di età romana. Alle spalle di Santa Marinella, invece, prende il via la strada che si addentra nell’entroterra fino a salire ai monti della Tolfa e ad Allumiere, borgo anch’esso di antichissime origini.

Nei dintorni di Civitavecchia: il Castello di Santa Severa

Pochi km a sud di Santa Marinella sorge il bel castello di Santa Severa. In riva al mare, è uno dei luoghi più suggestivi della costa laziale, soprattutto quando, verso sera, le mura del castello vengono baciate dalla luce rosata del tramonto.

Il Castello di Santa Severa

Il Castello di Santa Severa è oggi un bel complesso che ospita al suo interno anche un museo archeologico. Esso sorge su un centro romano, Castrum, che a sua volta ricalca un antico emporio etrusco, ovvero un centro commerciale marittimo nonché porto di Cerveteri: Pyrgi.

Pyrgi era centro fiorente e molto frequentato nell’antichità. Vi sorgevano almeno due templi e tra i reperti più importanti mai rinvenuti qui si possono citare le Lamine di Pyrgi, in oro con iscrizione in lingua etrusca e fenicia. Le Lamine e molti altri reperti di Pyrgi sono esposti al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

Le Lamine di Pyrgi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Il Castello di Santa Severa prende il nome dalla giovane martire che qui fu uccisa insieme ai fratelli durante le persecuzioni di Diocleziano, alla fine del III secolo d.C. Alla santa era dedicata una chiesa paleocristiana i cui resti sono ancora visibili all’interno della rocca.

La prima menzione del castello nei documenti storici risale all’XI secolo. Deve l’aspetto attuale ai grandi lavori di fortificazione dei secoli XIII e XIV, quando fu proprietà delle famiglie nobili Orsini e poi Anguillara. Ma poi dalla fine del XV secolo esso passa in mano alla Chiesa.

Durante la II Guerra Mondiale fu utilizzato dai Tedeschi come base strategica lungo la costa laziale (e per fortuna non è stato bombardato dagli Alleati).

Il Castello sorge letteralmente in riva al mare. D’estate è particolarmente suggestivo venire a prendere il sole proprio all’ombra delle mura del castello di Santa Severa. E’ uno dei luoghi assolutamente da non perdere se si percorre la costa laziale a nord di Roma.

Civitavecchia: non solo imbarco, ma una città da scoprire

Per me Civitavecchia è stata una rivelazione. Non solo l’imbarco per le Isole o per altri porti del Mediterraneo, ma l’opportunità di spendere in città – e nei dintorni – le ore precedenti l’imbarco.

E ora la domanda provocatoria: hai mai pensato a Civitavecchia come meta di viaggio, invece che come punto di partenza?

13 risposte a "Civitavecchia: cosa fare in città prima di imbarcarsi"

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  1. Si, in realtà ci ho pensato perchè mi ha sempre incuriosita come città. Ne ho sentito parlare molto bene, soprattutto della parte antica, quindi: perchè no?!

  2. Ci siamo sempre imbarcati a Civitavecchia per raggiungere la Spagna con le navi Grimaldi ma non abbiamo mai pensato di utilizzare il tempo di attesa per vedere la città. Conosco di fama il castello di Santa Severa e cercherò di fare presto un incursione vista la vicinanza. Da Gaeta è un oretta e mezza di macchina.

  3. Conoscevo Civitavecchia solo come scalo come hai ben detto all’inizio del tuo articolo e non avevo idea che invece avesse addirittura un castello così imponente e suggestivo! Ecco magari sarebbe un’ottima tappa di un on the road prima di imbarcarsi verso le splendide isole! Da tenere assolutamente in considerazione!

    1. E infatti è così! Nessuno penserebbe mai a Civitavecchia come destinazione, mentre viene considerata soltanto un punto di arrivo o di partenza. Sì, se si inserisce in un on the road della costa laziale settentrionale, secondo me si fa un bell’affare 😉

  4. Non sono mai stata a Civitavecchia per imbarcarmi, ma ho un’amica che lì ci vive e un compagno che per anni ha trascorso le vacanze in un campeggio a Santa Marinella. Una visita, prima o poi, mi capiterà sicuro e infatti mi sono fiondata a leggere questo post. Praticamente di tutto quello che hai scritto non sapevo nulla, a cominciare dalla storia del porto – che non facevo così antico! – e dalla splendida statua del bacio!

  5. Civitavecchia l’ho sempre sentita citare nei film o nelle fiction italiane. Difficilmente lo usavo come attracco, anzi, da bambina con i miei facevamo sempre Messina – Reggio Calabria e da lì tutta in macchina.
    Però devo dire che una gita a Civitavecchia vale il tempo, soprattutto al porto che sembra davvero essere suggestivo e quella statua è davvero romantica.

  6. Queste sono quelle mete dove puoi unire 2 cose in 1… magari partendo un giorno prima così da trovarsi gia sul posto ed evitarti l’ansia per la perdere del traghetto 😉 io avevo usato questa soluzione quando ho fatto le vacanze estive sull’Isola dell’Elba, partenza anticipata con tappa di un giorno e una notte a Volterra! Brava bel suggerimento

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